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Professioni sanitarie, al via il corso di laurea in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche

Per il nuovo corso ci saranno 25 posti in totale. Iscrizioni aperte fino al 16 settembre


Fabio Peterlongo


TRENTO. L'offerta formativa del Polo universitario delle professioni sanitarie di Trento e Rovereto (che nasce dalla collaborazione tra l'Azienda Sanitaria trentina e l'Università di Verona) si arricchisce di un nuovo corso, la laurea magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche.

Si sono aperte lunedì 9 agosto e si concluderanno il 16 settembre le iscrizioni per il nuovo corso, per il quale sono disponibili 25 posti.

Il test d'ammissione si svolgerà il 28 settembre e determinerà chi potrà accedere al corso biennale che punta a formare infermieri ed ostetrici specializzati in maniera mirata sui bisogni della medicina del territorio e di prossimità.

Ne abbiamo parlato con la responsabile del Polo professioni sanitarie, la professoressa Anna Brugnolli, che ha sottolineato in particolare l'importanza di formare professionisti capaci di seguire in maniera continuativa le persone colpite da patologie croniche: «Puntiamo alla de-ospedalizzazione dei pazienti cronici, alla loro educazione terapeutica e a creare delle reti di supporto, con un'adeguata regia, in modo che le persone si sentano sempre seguite», ha spiegato Brugnolli.

L'auspicio è che la formazione di operatori sanitari specializzati possa integrare l'assistenza offerta dai medici di medicina generale: «Gli infermieri specializzati che formiamo non vogliono sostituire i medici di base, ma possono fornire un filtro che consentirà un trattamento efficace delle criticità, senza andare a sollecitare ulteriormente i pronto soccorso», evidenzia Brugnolli.

Focus anche sull'offerta sanitaria nelle aree periferiche: «Spesso nelle zone distanti dai centri maggiori c'è carenza di specialisti. La presenza degli infermieri specializzati potrà offrire un servizio più equo ai pazienti con bisogni cronici».

Essenziale è anche stimolare i giovani ad avvicinarsi alle professioni sanitarie: «Il senso di responsabilità degli operatori sanitari è sempre stato presente, ma la pandemia l'ha reso più pubblico - riflette Brugnolli - La pandemia ha mostrato come sia fondamentale che nel comparto sanitario ci siano le energie e la passione dei giovani, perché la richiesta di professionalità è molto alta».













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