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L'Università di Bolzano sviluppa un algoritmo contro le perdite dei sistemi idrici

Sarà capace di identificare in tempo reale perdite e guasti, ma anche di stimare i consumi e prevedere la domanda d’acqua



BOLZANO. Sono tante le ragioni per cui gli impianti idrici in diverse ragioni d’Italia non funzionano a dovere: spesso sono vetusti, non godono di sufficiente manutenzione e i loro sistemi di rilevazione delle dispersioni sono inadeguati. Risultato, perdono circa il 40% dell'acqua potabile che dovrebbero distribuire.

Un’aiuto potrebbe però arrivare dalla Libera Università di Bolzano. Ariele Zanfei e Andrea Menapace, ricercatori del Laboratorio di Termofluidodinamica al Noi Techpark, hanno infatti pubblicato uno studio ("Novel approach for burst detection in water distribution systems based on graph neural networks") sulla rivista scientifica Sustainable Cities and Societies, in cui illustrano le possibilità che l'applicazione delle più avanzate tecniche di intelligenza artificiale offre per contenere perdite e sprechi, nell'ottica di una maggiore sostenibilità della gestione dei sistemi idrici.

«L'era che stiamo vivendo, quella dei Big Data e dell'Intelligenza Artificiale, ci permette di trovare strade alternative, più precise ed efficaci, per gestire gli acquedotti - afferma Maurizio Righetti, direttore del laboratorio e co-autore dello studio - negli ultimi anni, la ricerca nel settore ha compiuto enormi passi in avanti. L'utilizzo di questo nostro algoritmo consentirà di identificare in tempo reale perdite e guasti nella rete idrica, con un notevole risparmio di risorse economiche investite nella manutenzione e con tempi di intervento più rapidi».

L'algoritmo creato nel Laboratorio di Termofluidodinamica può avere anche altri utili impieghi. Oltre a scovare le perdite sulla rete, può essere addestrato per stimare i consumi e la domanda di acqua: una caratteristica che consente ai gestori di ottimizzare il pompaggio di acqua nella rete per la produzione di energia idroelettrica.













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