Il sottosegretario Costa: "Possibile vaccino agli studenti a settembre. E mascherina via da agosto"
Giugno sarà il mese decisivo per il piano vaccinale: "Se arriveremo a somministrare 20 milioni di dosi, si può prospettare di togliere la mascherina all'aperto"
TRENTO. Dare un ulteriore impulso alla campagna vaccinale anti-Covid avviando già da settembre l'immunizzazione anche per i ragazzi e gli studenti. Un'opzione "possibile" secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, esponente di Noi con l'Italia, per il quale questo sarebbe un "segnale importante" e che metterebbe in ulteriore sicurezza il Paese.
Anche in questo caso, si punterebbe comunque sulla volontarietà della vaccinazione: "Al momento, l'ipotesi di un obbligo generalizzato per la vaccinazione anti-Covid - spiega infatti il sottosegretario - appare prematura".
"Ritengo possibile l'avvio delle vaccinazioni anti-Covid per i ragazzi e gli studenti da settembre, previo ovviamente il via libera delle autorità regolatorie ai vaccini per questa fascia d'età, valutando eventualmente anche l'opportunità di effettuare le vaccinazioni nelle scuole stesse", afferma.
Oggi "non mancano né i vaccinatori né i punti vaccinali. Anche per i ragazzi decideremo quindi la soluzione più rapida dal punto di vista dell'operatività, ma non escludo - sottolinea - che si possa anche pensare ad una vaccinazione presso gli istituti scolastici, è un'ipotesi che ritengo percorribile. E mi auguro, anche in questo caso, una ampia adesione da parte dei genitori".
Proprio in riferimento all'ipotesi di un obbligo vaccinale anti-Covid, Costa rileva infatti come "oggettivamente, al momento, sia un ragionamento prematuro, perchè oggi non abbiamo ancora dati precisi di quella che può essere la situazione relativa ai cittadini che non vogliono vaccinarsi e siamo ancora in una fase in cui, fortunatamente, ci sono più cittadini disponibili a vaccinarsi rispetto ai vaccini che riusciamo a somministrare".
Detto ciò, precisa, "sono ovviamente favorevole all'obbligo vaccinale per il personale sanitario, perchè ritengo che sia diritto del cittadino nel momento in cui entra in una struttura sanitaria per essere curato, non correre il rischio di essere contagiato proprio da chi lo dovrebbe assistere. In generale, mi auguro che attraverso campagne di sensibilizzazione si riesca a raggiungere la fiducia nei vaccini, nella consapevolezza che il vaccino è l'unica via d'uscita da questa pandemia".
Tuttavia, tiene a precisare il sottosegretario, "è chiaro che qualora si dovesse presentare un problema concreto di mancata risposta alla vaccinazione, una riflessione certamente andrà fatta. Ora dobbiamo però lavorare su una comunicazione positiva e propositiva, e penso che si debba anche legare alla vaccinazione la possibilità di 'fare più cose', ed il green pass per gli spostamenti è un esempio".
Altro tema attuale è legato alla valutazione di una eventuale terza dose di vaccino da somministrare alla popolazione. Questa, afferma, "non è una scelta politica ma medica e la politica seguirà le evidenze scientifiche. Attendiamo le indicazioni della comunità scientifica. Il fatto positivo, però, è che oggi sul territorio abbiamo ormai una struttura logistica e di vaccinatori che ci permetterà di procedere rapidamente quando ci sarà bisogno di fare una terza dose alla popolazione".
Quanto ai tempi, "non c'è dubbio che la decisione sull'opportunità di una terza dose - rileva - dovrà essere presa a breve, nell'arco del prossimo mese e a giugno dovrà arrivare una indicazione precisa, anche per organizzarsi sul territorio e considerando che i primi ad essere stati vaccinati sono i sanitari a partire dallo scorso a gennaio".
Sempre giugno, spiega, sarà il mese decisivo anche per quanto riguarda "l'ulteriore cambio di passo al piano vaccinale: arriveranno oltre 20 milioni di dosi nel nostro Paese e quindi sono convinto che potremo arrivare alla somministrazione di 700mila dosi al giorno". Questo significa che "nel solo mese di giugno potremo somministrare quindi 20 mln di dosi, arrivando ad un totale di oltre 50 milioni di dosi somministrate".
Su queste basi, conclude Costa, "possiamo prospettare la possibilità di togliere la mascherina all'aperto a partire da agosto".