A scuola a settembre in presenza e senza mascherine
Si sta già lavorando sul ritorno in aula e si punta alla presenza al 100 per cento ma rispettando le distanze fra gli alunni. E dai pediatri il decalogo per la vaccinazione
TRENTO. “Andando avanti con le vaccinazioni si arriverà progressivamente anche a togliere le mascherine all’interno. Non può essere data una data oggi, né può essere fatta a dire il vero una previsione. Aspettiamo almeno l’autunno”, ha detto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che attende per decidere quando togliere definitivamente la mascherina.
Un “senza mascherina” che tocca anche il mondo della scuola.
L’obiettivo del governo sarebbe far tornare i ragazzi a scuola settembre al 100%, senza mascherine. Fiducioso su questo Andrea Costa, sottosegretario alla Salute. “L’obiettivo dell’immunità di gregge per fine settembre è logico pensare che i ragazzi possano tornare in classe senza le mascherine“, ma si dovrà mantenere la distanza. E ricorda che per settembre tanti adolescenti saranno vaccinati.
Intanto, per sensibilizzare sulle vaccinazioni, fanno sentire la loro voce anche i pediatri. Le nuove varianti, sottolinea Mattia Doria, segretario nazionale alle Attività Scientifiche ed Etiche della Fimp, “emergono laddove i tassi di copertura vaccinale sono bassi. Ed è ormai dimostrato che i minori si ammalano con la stessa incidenza degli adulti, pur con percentuali di gravità fortunatamente più basse, e che rappresentano una potenziale fonte di diffusione del virus in tutti gli ambiti di vita frequentati“.
E per far capire ai genitori quanto sia fondamentale la vaccinazione dei propri figli, i pediatri hanno stilato un decalogo presentato in occasione di un webinar formativo.
“Con l’immunizzazione dei ragazzi ci guadagna la loro salute, quella dei nonni e dell’intera comunità“, spiega il presidente Paolo Biasci.
“Evitare una malattia pericolosa per sé e per gli altri, i rari decessi, i ricoveri per complicazioni, la sindrome Long-Covid, l’interruzione della frequenza scolastica e delle attività sociali, e poi contenere i contagi di parenti anziani e di compagni di scuola non vaccinati o non pienamente immunizzati, contribuire al controllo della pandemia e delle varianti del virus e infine creare consapevolezza dell’importanza che ciascuno faccia la propria parte anche tra gli adolescenti: queste – sottolinea Biasci – le nostre indicazioni per i genitori che si accostano con mille domande alla vaccinazione dei loro figli adolescenti“.