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L'orologio dell'Apocalisse mai così vicino a mezzanotte

Lancette avanti di 1 secondo, da 90 a 89 secondi alla catastrofe



ROMA. L'orologio dell'Apocalisse non è mai stato così vicino alla mezzanotte.

 

Le sue lancette sono state spostate in avanti da 90 a 89 secondi verso la mezzanotte che simboleggia la catastrofe globale. L'annuncio è stato dato oggi dal Bulletin of the atomic scientists fondato nel 1945 da Albert Einstein e che dal 1947 scandisce il tempo che manca a una catastrofe globale e che adesso, oltre alla catastrofe nucleare e alle guerre, considera anche le minacce che derivano dal cambiamento climatico, quelle biologiche e quelle legate alle nuove tecnologie.

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Nell’anno del debutto dell’orologio, quando le lancette vennero fissate a 7 minuti alla mezzanotte, il pericolo maggiore proveniva dalle armi nucleari e dalla corsa agli armamenti in atto tra Stati Uniti e Unione Sovietica, mentre nel 2024 i fisici hanno indicato tra i principali motivi di preoccupazione le guerre in Ucraina e a Gaza, il cambiamento climatico e la grande accelerazione delle tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale.

È molto lontano, invece, il record del 1991, quando la fine della guerra fredda e la firma del trattato sulla riduzione delle armi nucleari fece spostare indietro l’ora a ben 17 minuti dalla mezzanotte. Finora i fisici hanno deciso 25 aggiornamenti dell’orologio dell’Apocalisse: tra questi, solo 8 volte le lancette si sono allontanate dalla mezzanotte.

L’ultima risale al 2010, quando poco prima dell’inizio dell’anno, durante la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Copenaghen, i Paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo concordarono di assumersi la responsabilità delle emissioni di gas serra e di limitare l’aumento della temperatura globale, mentre Russia e Stati Uniti pianificarono ulteriori riduzioni per gli arsenali nucleari. Ciò fece tornare indietro di 1 minuto le lancette, dai 5 minuti stabiliti nel 2007. L’orologio è scattato poi nuovamente in avanti nel 2012 avvicinando sempre più l’umanità al disastro planetario, fino ad arrivare ai 90 secondi fissati nel 2023.









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