Via libera alla terza dose di vaccino: ecco chi dovrà riceverla
L'Agenzia italiana del farmaco: potranno effettuare il richiamo soggetti immunodepressi, trapiantati, malati oncologici, dializzati, anziani over-80, ospiti delle Residenze sanitarie assistite (Rsa) e personale sanitario
ROMA. Via libera alla terza dose per la vaccinazione anti-Covid da parte dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Varie, ha indicato la Commissione tecnico scientifica Aifa nel parere varato, le categorie che potranno effettuare il richiamo: soggetti immunodepressi, trapiantati, malati oncologici, dializzati, anziani over-80, ospiti delle Residenze sanitarie assistite (Rsa) e personale sanitario, ma a seconda del livello di esposizione all'infezione e del rischio individuale di sviluppare forme gravi di COVID-19.
Indicazioni anche sulla tempistica della terza dose: dopo "almeno 28 giorni" dalla seconda dose per quanto riguarda i soggetti fragili e dopo "almeno 6 mesi" per le altre categorie.
Per i richiami, secondo le indicazioni del parere, verranno utilizzati i vaccini a mRna, ovvero i vaccini Pfizer e Moderna.
Nel parere, precisa l'Aifa, non viene invece inclusa la popolazione generale in attesa che l'EMA valuti i dati forniti dalle aziende produttrici dei vaccini".
La priorità, puntualizza ad ogni modo Aifa, rimane "il raggiungimento di un'elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli attualmente autorizzati". Sottolinea però il peso dell'ok alla terza dose, rilevando come "l'estensione di tale misura a livello nazionale, assunta anticipatamente rispetto alla posizione dell'Ema, si configura come un importante atto di sanità pubblica teso a tutelare la popolazione più esposta al rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19".
La terza dose è dunque imminente e rispetto alle dosi necessarie, oggi il ministro della Salute Roberto Speranza, dal festival della Salute, ha assicurato che i vaccini ci sono e "non abbiamo difficoltà".
Anche il commissario per l'emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo ha confermato che tutto "è pronto": "Posso dire che le dosi ci sono. Stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli sui sistemi informatici poi - ha detto - daremo le indicazioni alle Regioni e partiremo".
Quindi, un nuovo appello a vaccinarsi perché, dice, "troppi ancora esitano". Prioritario, dunque, recuperare gli 'esitanti' ma anche avviare al contempo le terze dosi per chi ne ha bisogno, come evidenziato anche dall'Agenzia europea dei medicinali (Ema), il cui responsabile della strategia sui vaccini, Marco Cavaleri, ha oggi sottolineato proprio la necessità di prendere in considerazione dosi aggiuntive di vaccino per le persone che potrebbero rispondere in modo inadeguato alla vaccinazione Covid-19, come quelle con sistema immunitario gravemente indebolito.
Quanto alle incertezze relative all'iter regolatorio, Cavaleri ha chiarito che le autorità nazionali "possono procedere in ogni caso con piani per somministrare richiami di vaccino, come misura proattiva per proteggere la salute pubblica, prima che una decisione da parte del regolatore Ue possa essere presa".
Cavaleri ha quindi confermato che è atteso nelle prossime settimane l'esito della valutazione Ema sulla domanda per l'uso di una dose di richiamo del vaccino Pfizer da somministrare sei mesi dopo la seconda dose a persone di età pari o superiore ai 16 anni.
Sulla base poi dei dati dell'aggiornamento mensile sulla sicurezza dei vaccini, sempre dall'Ema arriva una ulteriore rassicurazione: dall'inizio della campagna vaccinale fino a inizio settembre sono state somministrate oltre 528 milioni di dosi nell'UE e nello Spazio economico europeo. La grande maggioranza degli effetti collaterali noti sono "lievi e di breve durata", mentre "seri problemi di sicurezza sono stati estremamente rari".
Intanto, continua a salire l'allarme per le varianti del virus ed in particolar modo per la variante Mu, identificata per la prima volta in Colombia a gennaio. È potenzialmente preoccupante perché potrebbe mostrare resistenza ai vaccini, ma non ci sono ancora dati sufficienti a suggerire che possa superare la variante Delta come ceppo dominante, avverte l'Ema.