Marco Marsilio rieletto leader dei Conservatori al Comitato delle Regioni
BRUXELLES - Il presidente della Regione Abruzzo,Marco Marsilio, è stato rieletto oggi come presidente del gruppo dell'Ecr nel Comitato europeo delle Regioni nel corso della riunione costitutiva che si è tenuta a Bruxelles. L'agenda dei conservatori per il nuovo mandato si concentrerà sul "restituire centralità alle questioni strategiche che riguardano la sovranità europea, la capacità delle nostre imprese di essere competitivi nei mercati globali", ha assicurato Marsilio dopo la nomina.
Dopo un mandato che si è caratterizzato "per delle politiche che hanno di fatto fatto deragliare l'Europa e che hanno messo in condizioni di svantaggio competitivo nei confronti degli altri grandi player mondiali, ora c'è bisogno di una diversa consapevolezza", ha osservato il presidente dell'Abruzzo, prendendo atto che anche le istituzioni di Bruxelles "cominciano a capire alcuni dei temi che noi abbiamo lungamente sollevato in passato quando abbiamo invocato un'Europa che abbia meno ossessione" per le regole e che sia"meno vincolistica"ma più unita "sulle grandi questioni strategiche: il rilancio dell'industria e della competitività delle imprese, la tutela della sovranità alimentare e dell'agricoltura, la difesa dei confini, a cominciare dalla sicurezza dei confini esterni dell'Unione e la forte cooperazione anche militare tra gli stati europei per garantire sicurezza, pace, benessere, crescita e sviluppo economico all'Europa", ha menzionato.
Alle istituzioni Ue “chiediamo più pragmatismo e buonsenso per affrontare i problemi e meno ideologia e meno innamoramento delle proprie idee utopiche che hanno fino ad oggi condizionato la discussione sul futuro dell'automotive e in generale dell'industria”, ha dichiarato il presidente dell’Abruzzo.
“Il fatto che la Commissione Ue cominci a mettere al centro della propria politica” il futuro dell’automotive e delle industrie “è un primo passo ma non è sufficiente: bisogna incrementare il dialogo” anche con le Regioni, ha osservato facendo cenno alle piazze della capitale belga oggi “assediate dai lavoratori delcomparto metalmeccanicoche le politiche ideologiche dell'Unione Europea stanno espellendo dal mercato del lavoro”.
Imperativo “ascoltare anche questogrido di allarme, oltre che il grido di dolore dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, per riportare le nostre industrie in una condizione di competitività”. A proposito di transizione o competitività “o l'Europa diminuisce le proprie ambizioni e rallenta nella corsa verso determinati obiettivi difficili e molto costosi in termini sia economici che sociali, oppure deve aumentare le risorse economiche a protezione delle categorie e dei territori che vengono colpiti da queste accelerazioni e da questo tipo di politiche”, ha osservato, in quanto relatore al Comitato delle Regioni di un parere per la giusta transizione.