No dei Comuni alla proposta di legge sugli impianti a fune. Failoni: «Stupisce e preoccupa»
L’assessore al turismo: «Rischio di danni enormi per l'economia e il movimento sportivo». Senza la nuova normativa «molte delle nostre piste blu diventeranno rosse. E rifugisti sarà vietato utilizzare le motoslitte per l'approvvigionamento»
TRENTO. "Questa mattina è pervenuto il parere contrario del Consiglio delle autonomie locali (Cal) alla proposta di legge sugli impianti a fune e piste da sci sulla quale stiamo lavorando. Si tratta di un disegno di legge tecnico che ci permette di aggiornare l'attuale legge del 1987. Il no dei Comuni stupisce e preoccupa". Lo scrive sui social l'assessore all'artigianato, commercio e turismo della Provincia di Trento, Roberto Failoni. "Senza l'approvazione di questa nuova legge - spiega l'esponente dell'esecutivo - saremo obbligati ad attuare direttamente il Decreto legislativo 40 in materia di sicurezza sulle piste. Ciò avrà delle gravi conseguenze: cambia la classificazione delle piste da sci trentine, molte delle nostre piste blu diventeranno rosse. Inoltre ai rifugisti sarà vietato utilizzare le motoslitte per l'approvvigionamento dei rifugi sia durante che fuori orario. Salterebbe inoltre l'articolo a favore della pratica dello sci alpinismo".
A detta di Failoni, "le motivazioni del parere contrario del CAL che ci lasciano più perplessi, tant'è che certe dichiarazioni hanno perfino profili di incostituzionalità", in particolare su quanto rifugiare il "passaggio dalla concessione di servizio pubblico al sistema dell'autorizzazione". "Siamo obbligati ad attuare la sentenza del Corte costituzionale che ha sentenziato che gli impianti funiviari ad uso turistico-sportivo non rientrano nella categoria delle concessioni di servizio pubblico", ha spiegato l'assessore, con le "uniche due eccezioni di servizio pubblico" degli impianti di Sardagna e Mezzocorona.
"Nel disegno di legge abbiamo previsto la possibilità per i Comuni di istituire servizi di interesse economico generale a carico dei gestori di impianti fune stabilendo gli obblighi di servizio pubblico. È lo stesso che facciamo con i multiservizi nel commercio. Non approvare questa legge rischierebbe di creare danni enormi per l'economia turistica e il movimento sportivo del Trentino", ha concluso Failoni.