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Lago della Serraia, il grido d’allarme di Piné. E alle Piazze è emergenza acqua

Il progetto di depurazione con le piante per la Serraia presentato alla Terza commissione del consiglio provinciale



TRENTO. Il Lago delle Piazze mai così basso. Il lago della Serraia da troppi anni bisognoso di cure. 

Delle sorti dei due laghi di Piné – già meta di turisti e trentini nei weekend estivi – si è discusso martedì 12 luglio nella Terza Commissione del consiglio provinciale che ha ospitato le audizioni del Comitato per la tutela e la valorizzazione del lago della Serraia, del Comune di Baselga e del Comune di Bedollo.

Fulvio Mattivi, presidente del Comitato,  ha spiegato che nel caso del lago della Serraia siamo di fronte ad un “problema complesso e multifattoriale causato da preoccupanti depositi nei fondali che hanno comportato la progressiva perdita di naturalità delle sponde, un grave impoverimento biologico e atrofizzazioni che si stanno aggravando in assenza di contromisure e a causa del cambiamento climatico”. Il lago delle Piazze, ha denunciato, “è desolatamente basso e si deve prevedere una gestione che permetta un minimo di vita biologica: servono regole chiare perché sul lago operano diversi servizi commerciali e di ristorazione. Infine l’attuale concessionario è manchevole nella manutenzione con i danni che ne derivano”. Due le richieste avanzate per migliorare la situazione: approvare una mozione o un documento che impegni la Giunta ad attivare in tempi brevi uno studio di fattibilità per il progetto di fitodepurazione per il lago; fare un sopralluogo dei corpi idrici della zona, in aggravamento costante, e rivedere da subito la concessione. 

Claudio Gottardi, cresciuto a Baselga e da anni professionalmente attivo negli Stati Uniti, ha presentato una proposta di progetto di fitodepurazione per il lago della Serraia, a partire dalla descrizione degli impianti del Lago di St. Marys nell’Ohio, dell’impianto di Atlanta in Georgia, del parco di Houtan a Shangai ed altri. Ha illustrato il sistema filtrante usando le piante, capace di ridurre i sedimenti nelle acque trattate fino a renderle balneabili. Si utilizzano molte piante galleggianti e non, con radici capaci di impoverire l’acqua modificandone i valori alcalini. L’acqua passerebbe da un torrente di ossigenazione (prima area di filtro), per poi circolare attraverso diverse vasche a costituire dei laghetti ornamentali abbelliti da vegetazione e piante galleggianti come le ninfee che un tempo popolavano le acque naturalmente. Il filtro per l’acqua, che sarebbe presa dalle pompe esistenti, sarebbe spezzato in due aree la prima a ridosso del lido e l’altra verso lo stadio, di circa due ettari totali. “Nel giro di 5 o 10 anni – ha spiegato – questi filtri ripopolerebbero il lago di vegetazione e fauna ittica e non avrebbero più bisogno di supporto umano e gli specchi d’acqua rimarrebbero solo se voluti. I filtri, tra l’altro, possono avere anche un valore estetico come parco godibile da parte dei turisti o della popolazione”.

Icilio Vigna, geologo, ha descritto le cause del mancato mantenimento del livello delle acque del lago delle Piazze, bacino idrogeologico che serve le sorgenti che alimentano tutta la valle di Cembra. Il lago è contenuto all’interno di sedimenti che hanno una loro permeabilità naturale ed è soggetto ad un abbassamento di livello. Attualmente però il canale che porta acqua al lago è interamente secco. Questo è dovuto a precipitazioni insufficienti, ma anche al fatto che il concessionario non è riuscito a mantenere i suoi obblighi. L’esortazione è ad intervenire mantenendo alto il lago delle Piazze imponendo delle regole chiare fin da subito e non con il rinnovo della concessione.

Claudio della Volpe ha ricordato il problema della bassa profondità del lago e la conseguente diffusione dal fondo verso la superficie e il potenziamento dell’effetto degli eventi meteo estremi. Nel fondo del lago c’è un enorme deposito concentrato di nutrienti come fosforo, con un’azione inquinante formatasi nel tempo. Agendo con i pompaggi il fondo viene smosso, viceversa l’attuale impianto di ossigenazione potrebbe peggiorare la situazione alterando la struttura del lago. La proposta di una depurazione attiva sarebbe invece in linea con gli scopi di depurazione nell’arco di pochissimi anni, prima che gli eventi di riscaldamento climatico causino danni irreparabili.

Alessandro Santuari sindaco di Baselga ha condiviso quanto proposto, sia da tecnico che da sindaco, sostenendo le istanze presentate dal Comitato e rappresentando la massima disponibilità sul progetto del fitofiltro e sul tema gestione dei livelli del lago delle Piazze.

Il sindaco di Bedollo Francesco Fantini ha aggiunto che questo è uno dei problemi più sentiti dalla sua comunità ed ha sottolineato che gli equilibri dei bacini dell’Altipiano vanno pensati come un unico corpo idrico. Ha poi ricordato le perdite continue lungo tutta l’opera di presa che crea problemi sull’abitato alla base del lago delle Piazze. 

 













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