La pista "dei campioni" frutta alla val di Fassa 670 mila euro. Ma i costi sono altissimi
L'indagine dell'Universitrà sull'indotto dello Ski Stadium Aloch ha evidenziato una crescita di presenze sul territorio e di visibilità mediatica. Saldo negativo però sul fronte bilancio, a causa dei costi dell’energia sempre più elevati
VAL DI FASSA. Qual è l’impatto economico dello Ski Stadium Aloch sul territorio? Questo il focus dell’indagine dell’Università di Trento, condotta dal professore Michele Andreaus e presentata nei giorni scorsi a Pozza di Fassa alla presenza dei principali stakeholder: Trentino Sviluppo e Comune di Sén Jan (proprietari dell’impianto), Apt Val di Fassa, Comun General de Fascia, Consorzio Fassa e Carezza e i vertici di tutte le società impianti della valle.
Interessanti i dati emersi, relativi alla stagione 2022/2023: a fronte di 244 mila euro di perdite nel bilancio della società, l’indotto nel settore alberghiero è di 717 mila euro. Ammonta ad almeno 226 mila euro, invece, quello mediatico, per un saldo positivo di 670 mila euro, generati in soli tre mesi di attività all’anno. L’impianto, gestito dalla Buffaure da cinque anni tramite bando pubblico, è teatro di importanti competizioni internazionali, come la Coppa Europa o la Baltic Cup, e sede giornaliera di allenamenti di squadre nazionali e sci club. La pista è aperta al pubblico, invece, due sere a settimana: attività strategica, in quanto una delle poche piste nere nel comprensorio dolomitico dedicate allo sci notturno.
L’indotto alberghiero è legato alle presenze di atleti, allenatori ed accompagnatori, che nel 2022/2023 sono state 7.907 (numeri già doppiati nella stagione in corso), in un contesto equilibrato di provenienza tra Trentino (32,48%), nazionale (38,22%) e internazionale (29,30%).
La visibilità mediatica è stata invece calcolata tramite valore medio ponderato a partire dal totale trasmissioni e passaggi televisivi delle gare (55 tra locali e nazionali). A questi andrebbero aggiunti i valori determinati da visibilità su stampa offline e social media, non calcolati perché il profilo @pisteazzurre comprende anche l’area del San Pellegrino. Sul fronte bilancio, nonostante i ricavi delle ultime sette stagioni analizzate siano sensibilmente aumentati (+126% dalla 2015-2016), il saldo rimane negativo.
La causa è da individuare soprattutto negli alti costi di corrente elettrica e gasolio per il mezzo battipista, cresciuti del 307%. “Un importo – commenta Christian Lorenz, presidente della Società Buffaure – ripianato grazie al supporto delle società del Gruppo Sitc, che ogni anno intervengono con un contributo decisamente importante, a cui si somma l’impegno della Buffaure per assicurare la migliore gestione attraverso un team di sei persone, portato avanti nella consapevolezza del valore di questo patrimonio anche in termini sociali”.
Anche i risultati del questionario di customer satisfaction, somministrato ad un campione di allenatori di sci club e squadre nazionali, ha evidenziato aspetti interessanti. Valutazioni complessive estremamente positive, soprattutto per qualità preparazione della pista e suoi aspetti tecnici, personalizzazione del servizio e fruizione senza sovraffollamento. C’è da lavorare invece su ski room, spogliatoi e locale riscaldato, mentre più impegnativo risulta l’intervento in termini di viabilità e parcheggi, criticità che si manifesta soprattutto durante i giorni di gare o per via della presenza di atleti “star”. Sentimento concorde dopo l’incontro la necessità di proseguire compatti nel miglioramento dello Ski Stadium Aloch, definendo le priorità nel tempo, ma consapevoli del grande valore economico e sociale che lo contraddistingue. C.L.