Da giugno a settembre tangenziale Peschiera-Affi chiusa al traffico pesante
Da metà giugno a metà settembre la percorrenza sarà interdetta ai tir. Il divieto ricalca quello dello scorso anno, che però era limitato a solo agosto: divieto di circolazione di giorno per i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate, ad esclusione di quelli con carico e scarico merci in provincia
Peschiera. Da metà giugno a metà settembre, la percorrenza della tangenziale Peschiera – Affi sarà interdetta ai mezzi pesanti. Il divieto ricalca sostanzialmente quello adottato lo scorso anno che però era limitato al solo mese di agosto: divieto di circolazione di giorno per i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate, ad esclusione di quelli con carico e scarico merci sul territorio provinciale. Da definire la fascia oraria: dalle 7 alle 19 quella proposta dal sindaco di Affi, dalle 8 alle 22 quella attuata lo scorso anno. L’annuncio è stato dato da Veneto Strade, finalizzato ad alleggerire il traffico durante il periodo di maggiore affluenza turistica. E’ contestato da Federica Berzacola presidente della sezione Trasporti e Logistica di Confindustria Verona: «Capiamo l'esigenza del territorio dovuta al grande flusso turistico, ma non siamo una categoria da demonizzare, è eccessivo estendere il divieto per tre mesi: sarebbe un buon compromesso limitare a luglio e agosto. La tangenziale tra i caselli di Affi e Peschiera è una scorciatoia per i mezzi che dalla A22 devono passare alla A4 e viceversa, ma anche un risparmio di tempo e costi di carburante. Auspichiamo che il divieto sia temporaneo, perché quando sarà aperto il casello di Castelnuovo il problema dell'imbuto di Peschiera sarà quasi risolto. Rimarrà però il traffico in tangenziale, cui accederanno i mezzi in uscita a Castelnuovo”.
Più dura la posizione assunta dalla Fai Verona il cui segretario Alessio Sorio che ha inviato una lettera di protesta al Prefetto: «Tre mesi di blocco è una follia, chiederemo di farlo solo ad agosto o al massimo due mesi, e che i Comuni cui vanno i benefici del turismo si facciano carico di ristorare i trasportatori italiani dei maggiori costi sostenuti che abbiamo calcolato possa ammontare a 35-40 euro a trasporto, che non possiamo riversare sui clienti con cui abbiamo contratti annuali già stipulati. Chi subisce sono le imprese italiane che pagano le tasse e hanno diritto di usare le infrastrutture pubbliche. Lo scorso anno i nostri autotrasportatori sono rimasti in autostrada, cosa che non hanno fatto gli stranieri perché non c’erano controlli e segnaletica adeguati».
Di contro i sindaci dei comuni interessati sono decisamente soddisfatti. Orietta Gaulli sindaco di Peschiera: “E’ stato risolto un problema che causava disagi al casello, alle persone ed ai lavoratori che rimanevano bloccati nel traffico”.