Acqua troppo bassa, sul lago di Garda arriva il divieto notturno di accesso ai pontili
La decisione del sindaco di Manerba del Garda: lo stop dalle 23 alle 5 per impedire che qualcuno possa cadere. Previste multe di 300 euro ai trasgressori
LAGO DI GARDA. La siccità che ha colpito anche il lago di Garda ha portato, tra gli altri problemi, una conseguenza importante anche per i pontili: considerando l’abbassamento dell’acqua del Garda, ora i pontili sono più “alti”. E per questo il sindaco di Manerba del Garda Flaviano Mattiotti ha preso una decisione che potrebbe fare clamore: il divieto di utilizzo dei pontili nell’area comunale di notte, tra le ore 23 e le ore 5.
È la stessa ordinanza del sindaco, firmata lo scorso 27 luglio, a spiegare le ragioni della scelta.
«Il lungo periodo di siccità ha causato un significativo abbassamento delle acque del Lago di Garda», scrive il sindaco Mattiotti nell’atto.
«La nostra località, nelle ore serali notturne, è meta di numerosi giovani, che si riversano sulle spiagge e sui pontili i quali talvolta, come purtroppo constatato da esperienze pregresse degli anni scorsi e con l’inizio di questa stagione estiva, a causa di comportamenti incontrollati, mettono in pericolo la loro e l’altrui incolumità».
E ancora: «Una caduta accidentale dai pontili presenti sul litorale, che può accadere specialmente nelle ore notturne per la scarsa visibilità, può causare lesioni e gravi danni fisici a causa dell’aumentata distanza che si è venuta a creare tra i pontili stessi e lo specchio acqueo».
Il sindaco ha anche chiesto conferma alla Polizia Locale, che ha redatto una relazione in cui viene confermato «che i pontili, anche nelle ore serali e notturne, sono frequentati da un considerevole numero di persone».
Ecco dunque la decisione del sindaco nell’ordinanza, «ritenuto necessario disciplinare l’accesso ai pontili stessi al fine di evitare pericoli, lesioni o danni, vietandone l’accesso dalle ore 23 alle ore 05 del giorno successivo ad esclusione degli utenti che ormeggiano i natanti autorizzati».
Il divieto resterà in vigore fino alla cessazione dell’emergenza siccità: prevista una multa di 300 euro per trasgressori.