Tragedia del Mottarone, chiuse le indagini: "Non ci furono controlli sulla fune"
Morirono 14 persone. Sotto accusa l'altoatesina Leitner. La replica dell’azienda: «Stupisce che ci venga contestata l'omessa vigilanza dell'operato del direttore d'esercizio, che per legge spetta ad altri»
BOLZANO. A due anni dalla tragedia del Mottarone, in cui morirono 14 persone (unico superstite il piccolo Eitan), la Procura di Verbania ha chiuso l'inchiesta in vista della richiesta di processo per 8 indagati.
Si va verso l'archiviazione per 6 tecnici esterni la cui posizione è stata stralciata. Nell'avviso di conclusione indagini, il pm sottolinea che non ci furono 'i controlli a vista mensili sul tratto di fune traente in prossimità del punto di innesto al carrello (testa fusa), previsti dal manuale d'uso e manutenzione' e quindi non vennero rilevati 'segnali di degrado della fune', che invece 'si deteriorava progressivamente, sino a rompersi' in corrispondenza dello stesso punto d'innesto in cui 'presentava il 68% circa dei fili lesionati'.
Sotto accusa l'azienda altoatesina Leitner. I vertici non avrebbero vigilato "adeguatamente affinché il servizio di direzione di esercizio, affidato" con un contratto "strutturalmente inadeguato" a Enrico Perocchio, "fosse prestato in conformità" alle norme, con riferimento alla programmazione e predisposizione di "controlli a vista mensili" sulla fune dell'impianto, che poi si è spezzata in quanto mancarono.
Il mancato controllo sull'operato di Perocchio, come si legge nel capo di imputazione coinvolge anche Peter Rabanser, "quale responsabile per la sicurezza relativa all'attività di 'operation and maintenance' per gli impianti a fune" di Leitner.
Inoltre, è scritto nell'avviso di conclusione delle indagini, Perocchio non sarebbe dovuto essere il direttore di esercizio della funivia. Nello specifico Anton Seeber e Martin Leitner, avrebbero mantenuto "in esecuzione il contratto di manutenzione stipulato tra Funivie del Mottarone e Leitner in data 29 aprile 2016 nonostante lo stesso fosse da ritenersi strutturalmente inadeguato, anche in ragione delle intervenute modifiche della compagine societaria di Funivie del Mottarone (..) che avrebbero dovuto imporre di non assegnare l'incarico di direzione di esercizio a Enrico Perocchio, dipendente di Leitner". Le due società sono pure loro tra gli indagato.
«Accogliamo con grande stupore la comunicazione di chiusura delle indagini da parte del pubblico ministero, con la quale si configurano responsabilità a carico dei vertici dell'azienda e dell'azienda stessa nell'ambito dell'inchiesta sulla tragedia del Mottarone, avvenuta in seguito alla disattivazione dei freni d'emergenza. Stupisce altresì che all'azienda e ai suoi vertici venga contestata l'omessa vigilanza dell'operato del direttore d'esercizio quale pubblico ufficiale, vigilanza che per legge spetta agli uffici pubblici preposti (Ustif, Ufficio speciale trasporti a impianti fissi)». Lo comunica in una nota l'azienda Leitner in riferimento all'avviso di chiusura indagini.
«Fin dall'inizio - prosegue l'azienda altoatesina - ci siamo messi a disposizione dell'autorità giudiziaria impegnandoci a contribuire, anche con il prezioso supporto dei nostri consulenti tecnici, di fare luce su quanto accaduto, certi di aver operato sempre nel rispetto delle leggi e dei contratti in essere».
«Qualora si arrivasse ad una richiesta di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero, sarà nostro impegno dare seguito al nostro contributo a fare chiarezza sulle cause dell'accaduto anche nelle ulteriori sedi processuali con l'immutata, ferma consapevolezza della correttezza delle nostre condotte», conclude Leitner.