Tentato ricatto alla famiglia Schumacher, inizia il processo: arrestati due sospettati
Accusati di essere i complici dell’ex assistente del campione che pretese 14 milioni di euro per non divulgare foto e video privati (nella foto, Michael con la moglie Corinna)
ROMA. Undici anni dopo il suo incidente sugli sci, avvenuto nel dicembre 2013, lo stato di salute di Michael Schumacher rimane un grande segreto che i suoi cari proteggono con grande cura. Sabato il tabloid britannico 'Daily Mail' aveva rivelato che un ex assistente dell'ex campione di Formula 1 avrebbe preteso 12 milioni di sterline (circa 14,5 milioni di euro) dal sette volte iridato e dalla sua famiglia per non divulgare documenti privati, tra cui 1.500 foto, 200 video e note mediche.
Assunto nel 2012, 18 mesi prima dell'incidente sugli sci che lasciò Schumacher gravemente disabile, il presunto autore di questo ricatto, Markus Fritsche, era una guardia del corpo del tedesco, un membro della cerchia ristretta che lo aiutava con cura. Ma nel 2021, dopo la scadenza del suo contratto, avrebbe portato in Svizzera supporti contenenti dati sensibili dalla casa di famiglia di Schumi.
Con l'aiuto di due presunti complici avrebbe poi minacciato di pubblicare queste informazioni sul dark web se il riscatto non fosse stato pagato. Un'indagine congiunta della polizia tedesca e svizzera ha portato all'arresto di due sospettati, mentre Fritsche resta libero su cauzione. Il processo inizierà a Wuppertal, in Germania, dove gli imputati rischiano fino a quattro anni di carcere.
La famiglia Schumacher non ha reagito pubblicamente, anche perché non è la prima volta che si trova a fronteggiare questo tipo di minacce: nel 2017 un uomo è stato condannato a 21 mesi di carcere per un tentativo di estorsione nei confronti di Corinna Schumacher, moglie di Michael.