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Stretta per i monopattini: stop alla sosta selvaggia e limite abbassato a 20 all’ora

Non potranno circolare o essere parcheggiati sui marciapiedi se non in aree individuate dai Comuni, nuove regole per i noleggi. Strisce pedonali: bisognerà fermarsi e far passare non solo chi è già iniziato ad attraversare ma anche chi è in procinto di farlo



ROMA. Stretta sui monopattini elettrici, multe più salate per i parcheggi selvaggi in zone riservate, divieto di pubblicità sessista, nuove regole per gli attraversamenti pedonali, dure sanzioni per chi getta spazzatura dall'auto. Sono queste le principali novità a entrare già da domani in vigore contenute nel decreto Infrastrutture e Trasporti, pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale.

Da oggi cambia il codice della strada: tutte le novità

Da oggi, 10 novembre, entra in vigore la miniriforma del codice della strada introdotta con la conversione in legge del decreto “Infrastrutture”. Dai monopattini alle strisce pedonali, dalla ricarica delle auto elettriche al bonus patente: ecco cosa cambia

Nel provvedimento sono inserite norme per garantire la sicurezza dei monopattini elettrici: il limite di velocità scende da 25Km/h a 20 Km/h (6 Km/h nelle aree pedonali). I monopattini inoltre non possono circolare (salvo la conduzione a mano) o essere parcheggiati sui marciapiedi se non in aree individuate dai Comuni, mentre resta la possibilità di sosta negli stalli per biciclette e ciclomotori. Per evitare la sosta selvaggia gli operatori di noleggio di monopattini devono prevedere l'obbligo di acquisizione della foto al termine di ogni noleggio, dalla quale si desuma chiaramente la posizione del parcheggio.

Altre norme scatteranno progressivamente. È previsto l'obbligo di un segnalatore acustico, di un regolatore di velocità e, a partire da luglio 2022, delle frecce e di indicatori di freno su entrambe le ruote. Di notte saranno obbligatori luce di posizione e giubbetto catarifrangente. Dura sanzione anche per chi circola con un monopattino a motore manomesso: è prevista la confisca del mezzo. Subito operative le modifiche al Codice della strada, che potrebbero limitare i comportamenti scorretti degli automobilisti. Cambiano ad esempio gli obblighi di precedenza nei confronti dei pedoni che attraversano le strisce. Bisognerà fermarsi e far passare non solo chi è già iniziato ad attraversare ma anche chi è in procinto di farlo. Un raddoppio delle multe è poi previsto per chi getta in strada oggetti o rifiuti: in particolare la multa sarà da un minimo di 216 a 866 euro per chi viene sorpreso a buttare rifiuti da auto ferme o in movimento (prima la sanzione era di 108-433 euro) mentre chi getta dal finestrino un mozzicone o una cartaccia mentre procede con la vettura dovrà pagare tra i 56 e i 204 euro contro i 26-102 euro precedenti.

Occhio poi a portare in moto una persona senza casco. Viene introdotta la responsabilità del conducente per il mancato utilizzo del casco da parte di chi viene trasportato indipendentemente dall'età. Viene poi estesa a tablet, pc portatili e a qualsiasi altro dispositivo che fa allontanare le mani dal volante la multa ora prevista per chi usa il telefonino mentre guida. Sarà poi possibile effettuare servizio taxi anche con motocicli e velocipedi, eventualità attualmente prevista solo per le autovetture. I Comuni potranno normare i servizi con conducente. Dal gennaio 2022 le persone con disabilità potranno parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu quando non c'è disponibilità nei posti riservati. Introdotti nel Codice anche 'stalli rosa' per le donne in gravidanza e i genitori con i figli fino a due anni di età con sanzioni per chi occupa i parcheggi senza autorizzazione (da 80 a 328 euro per i veicoli a due ruote e da 165 ad euro 660 gli altri).

Aumentano gli importi per chi usufruisce di aree di sosta per persone disabili senza averne titolo: da 168 a 672 euro contro 87-344 euro della legislazione previgente. Parcheggiare è vietato anche negli spazi riservati a sosta, fermata e ricarica dei veicoli elettrici. È inoltre vietata sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso o dell'appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all'orientamento sessuale, all'identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche. La violazione del divieto comporta la revoca dell'autorizzazione e l'immediata rimozione della pubblicità.













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