Più soldi per il superbonus edilizia. Ma è polemica sulla proroga "congelata"
Il governo vuole aspettare la manovra finanziaria di dicembre per decidere se allungare o meno di un anno il bonus edilizia. Fraccaro: “Grave lasciare nell'incertezza milioni di italiani”
TRENTO. Nel testo finale del Recovery Plan i fondi per l'efficientamento energetico degli edifici grazie all'ecobonus sono saliti di 3,73 miliardi rispetto all'ultima bozza. A farne le spese sono stati i finanziamenti previsti per le rinnovabili e i trasporti puliti, tagliati di quasi 3 miliardi. Il testo definitivo del Pnrr prevede 1,83 miliardi in più per la transizione ecologica rispetto alla bozza di venerdì: 59,33 miliardi contro 57,50. Ma è aumentata soprattutto la voce dell'efficientamento energetico degli edifici attraverso il superbonus al 110%: 3,73 miliardi in più (da 11,49 a 15,22). In particolare, 3,55 miliardi sono per l'efficientamento energetico e sismico dell'edilizia residenziale pubblica e privata, altri 200 milioni sono per i sistemi di teleriscaldamento.
Ma i soldi supplementari per il superbonus (voluto da tutti i partiti e da Confindustria) alla fine sono stati trovati tagliando sulle rinnovabili. I fondi per le energie pulite, l'ammodernamento delle reti e la mobilità sostenibile sono calati di 2,78 miliardi, da 26,56 a 23,78. Si salva solo l'idrogeno, che vede aumentare la dotazione di 200 milioni, da 2,99 miliardi a 3,19. In compenso, sono aumentati di 910 milioni gli stanziamenti per la lotta al dissesto idrogeologico e per le risorse idriche, da 14,15 miliardi a 15,06. E rimangono praticamente invariati quelli per economia circolare e agricoltura sostenibile, limati di 30 milioni, da 5,30 miliardi a 5,27.
“La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari (Iacp). Per il futuro, il governo si impegna a inserire nel disegno di legge di bilancio per il 2022 una proroga dell'ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021”, ha spiegato il presidente Draghi.
“Pensare di aspettare la prossima legge di Bilancio significa mettere in folle una macchina già avviata, lasciando nell'incertezza milioni di cittadini, tecnici e imprese che si accingono ad affrontare un investimento importante ricorrendo alla nostra misura”. Lo affermano i deputati del Movimento 5 Stelle Riccardo Fraccaro, Luca Sut e Patrizia Terzoni. “Se non è chiara l'estensione temporale, nessun tecnico o imprenditore si assumerà la responsabilità di portare avanti un cantiere, con il rischio che l'agevolazione non venga poi riconosciuta al committente. Sarebbe grave lasciare nell'incertezza milioni di italiani e un intero comparto. Sarebbe inaccettabile vedere bloccati progetti e cantieri proprio mentre inizia a essere più evidente il contributo che il Superbonus è in grado di dare alla ripresa economica del Paese”, sostengono.
“Rimandare alla legge di bilancio - quindi a fine anno - la questione delle coperture per garantire il prolungamento rischia seriamente di portare il Superbonus su un binario morto. Questa non è una misura che può vivere di incertezze o di 'vedremo' perché gli operatori del settore, così come gli italiani che hanno chiesto preventivi, non possono aspettare che arrivi dicembre. Ci riuniremo per capire quali azioni politiche intraprendere e quali proposte alternative portare all'attenzione del governo”. Lo affermano i senatori M5s in commissione Industria, Commercio e Turismo Gianni Girotto, Cristiano Anastasi, Gianluca Castaldi, Marco Croatti, Gabriele Lanzi e Sergio Vaccaro.