La commissione pari opportunità di Trento: corridoi umanitari per le donne afgane
Adesione all’appello lanciato dalla Conferenza nazionale degli organismi di parità. Coppola: “Garantire accoglienza”
TRENTO. La Commissione provinciale pari opportunità (Cpo) del Trentino aderisce all'appello della Conferenza nazionale degli organismi di parità chiedendo di creare corridoi umanitari con l'Afghanistan per salvare in particolare ragazze, donne e bambine, dopo il ritorno al potere dei talebani e la nascita di un Emirato islamico.
"Come Commissione pari opportunità della Provincia di Trento chiediamo un impegno forte in questo senso anche al Governo provinciale, nell'ambito e nel rispetto delle sue competenze istituzionali", afferma la presidente Paola M. Taufer.
"In Afghanistan si sta vivendo una catastrofe umanitaria dove non solo le donne ma anche i minori, sfollati con le loro famiglie e che rischiano di esserne separati, risultano facili prede di violenza. E pure la comunità Lgbtq+ che nel Paese vive una condizione drammatica dove non è tollerato qualsiasi elemento che si discosti dalla morale islamica stabilita e riaffermata da autorità politiche e religiose e vivono in uno spazio di isolamento dove il rischio e il pericolo sono sempre dietro l'angolo", scrive la consigliera provinciale Lucia Coppola (Misto). "A questo punto - aggiunge - il problema sono le migliaia di profughi che stanno scappando e ai quali bisognerà garantire una adeguata accoglienza, tenendo inoltre conto che sono persone che hanno collaborato anche con i nostri soldati".
Alcuni sindaci italiani, tra cui il sindaco di Trento Franco Ianeselli e quello di Bergamo Giorgio Glori, hanno preso posizione a favore di un impegno dei Comuni – dentro un’iniziativa che dovrà partire dal governo italiano – ad accogliere chi fugge dall’Afghanistan dove sono tornati al potere i talebani, ma anche ad aiutare chi – inevitabilmente – resterà nel Paese.