l’intervista

Festival dell’economia, Laterza punge Trento: “Il loro un grande talk show, noi a Torino ancora più internazionali”

L’editore: “Accordo di 5 anni con Torino, una città con enormi vantaggi”


Mauretta Capuano


ROMA.  "Torino è una città con tanti vantaggi. Il primo sono i torinesi. La città ha una qualità civica, di partecipazione alle manifestazioni culturali straordinaria. Nei giorni un cui stavamo scegliendo ero al Salone del Libro che è stato un'esplosione di vitalità della città. E poi la Biennale Democrazia e tante altre manifestazioni. Quella è la prima cosa che ci ha portato a pensare che Torino potesse essere la scelta giusta". A dirlo all'ANSA è Giuseppe Laterza nel giorno dell'annuncio che il Festival Internazionale dell'Economia ripartirà dal Piemonte, da Torino.

Dopo 16 anni il Festival ha lasciato tra le polemiche Trento, in seguito alla decisione della giunta provinciale di togliere l'organizzazione all'editore Laterza che lo scorso settembre non aveva esitato a definire l'amministrazione provinciale "ingrata" e sottolineato: "La politica ha ritenuto che si dovesse chiudere questa esperienza".

Subito erano arrivate manifestazioni di stima e numerose candidature da diverse città e ora l'editore guarda avanti, mentre il Festival dell'Economia di Trento sarà organizzato dal Sole 24 Ore. "Considero quella vicenda conclusa. Tra l'altro i festival saranno molto diversi. Da quello che ho visto, il loro credo che sarà un grande talk show con i temi più disparati, il titolo che hanno dato è 'Ordine e disordine' e mi pare che ci sarà di tutto e di più. Non c'è una figura di riferimento scientifico come per noi quella di Tito Boeri. E' una cosa molto diversa. Noi, tra l'altro, con Torino abbiamo un accordo per cinque anni, di lungo periodo, che ci consente di fare una programmazione importante" spiega Giuseppe Laterza.

"E' stato molto difficile e faticoso scegliere, abbiamo avuto più di 20 città che si sono candidate a ospitare il festival e alcune con molte proposte" spiega l’editore. Per Torino c'è stata "poi la circostanza straordinaria che ha visto un' alleanza trasversale di tutte le grandi istituzioni della città, economiche e politiche e diciamo anche aldilà di qualunque stratificazione, c'è destra, sinistra, il presidente della Regione, tutti i candidati sindaci. Quindi, grandi istituzioni economiche, la Compagnia di San Paolo ma anche l'università, il Politecnico. Locali bellissimi, avremo il teatro Carignano. Torino è una città grande ma ha un centro storico attraversabile a piedi in 10 minuti. E' una città facilmente raggiungibile, è a due passi da Milano, da altre grandi città e ha un aeroporto. Si chiamerà Festival Internazionale dell'Economia perché vorremmo ancor più rafforzare questa caratteristica".

"Il Festival "riprenderà molti dei contenuti che Tito Boeri e io abbiamo condiviso in questi anni insieme a Innocenzo Cipolletta che coordinerà il Comitato Editoriale e che affianca in funzione consultiva Boeri. Però ne svilupperà anche di nuovi, sarà un salto in qualità, in una città più grande, faremo tante cose in più".

Quali sono i nuovi progetti? "Abbiamo sempre fatto degli incontri sull'economia a partire dal cinema. A Torino c'è un Museo del cinema straordinario e quindi si può lavorare insieme. Vorremmo anche sviluppare tutto quello che ha a che fare con gli altri linguaggi, dell'arte, della musica che si intrecciano con l'economia. Quindi rendere il festival ancora più godibile e accessibile al grande pubblico, collegarci con tutta la rete delle scuole, sviluppare la parte didattica, didascalica, che c'era a Trento, ma Torino ha una rete di scuole, di biblioteche e librerie straordinaria. E' una città in cui c'è un potenziale enorme". Inoltre, fa notare l'editore, "Torino per Laterza in termini non di numero assoluto di autori, ma in percentuale, è di gran lunga la città con più autori della casa editrice come Alessandro Barbero".

E della vicenda di Alessandro Barbero, travolto dalle proteste social per le sue parole sulle donne "insicure e poco spavalde" in un'intervista alla Stampa, che sarà ospite anche delle Lezioni di Storia, cosa pensa? "Ognuno ha diritto a esprimere le sue opinioni. Credo che ci sia stato un grande equivoco sulla parola strutturale. Quello che trovo veramente grave è che ci possa essere qualcuno che immagina di poter escludere Barbero dai rapporti con la Rai, che si arrivi a pensare a forme di censura. E' anche sbagliato amplificare l'anonimato della rete" dice Laterza. Come avete scelto il tema del Festival che sarà dedicato a 'Merito, diversità, giustizia sociale'. "E' un tema di assoluta attualità. Oggi c'è una grande discussione sul tema del merito, le disuguaglianze sono cresciute. Bisogna premiare il merito, basta premiare il merito? E come si pone oggi il tema della giustizia sociale, in termini nuovi?" dice Laterza e annuncia: "Adesso cominceremo a invitare gli ospiti e annunceremo entro fine anno il primo gruppo di autori". 













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