Ue, un vademecum per prepararsi alle crisi e alla guerra
Esercitazioni militari, scorte in casa per almeno 72 ore, piani d’azioni per garantire risorse e servizi: la guida dovrebbe essere destinata a tutte le famiglie europee
BRUXELLES. I rappresentanti del Parlamento europeo del gruppo Renew Europe hanno richiesto alla Commissione europea di elaborare e diffondere una guida dettagliata per la preparazione alle crisi a livello dell'Unione, destinata a tutte le famiglie europee.
In una lettera indirizzata alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, gli eurodeputati Grégory Allione, Anna-Maja Henriksson e Nathalie Loiseau hanno esortato Bruxelles a seguire l'esempio di Finlandia, Svezia e Danimarca, che hanno già avviato programmi nazionali per assistere i cittadini nella gestione di emergenze come calamità naturali, pandemie, minacce informatiche e conflitti potenziali.
La strategia dell'Unione europea prevede diverse misure, tra cui esercitazioni militari e la preparazione di scorte essenziali per un minimo di 72 ore. La Commissione presenterà a breve la sua strategia "Ue Preparedness Union". Grégory Allione ha evidenziato che questo rappresenta un passo fondamentale per garantire la sicurezza e rafforzare la resilienza dell'Europa, in un contesto di turbolenze geopolitiche e crisi climatiche, e ha sottolineato l'importanza di sviluppare una vera cultura della preparazione coinvolgendo tutti i cittadini europei.
Il piano mira a incoraggiare i cittadini a prendere misure pratiche, come mantenere scorte essenziali per almeno 72 ore in caso di emergenza, integrare l'educazione alla preparazione nei programmi scolastici e istituire una giornata europea dedicata alla preparazione. Sono previste trenta attività chiave e un piano d'azione dettagliato per promuovere gli obiettivi di preparazione dell'Unione.
La prima sfida evidenziata all'Europarlamento è la protezione delle funzioni sociali essenziali in Europa, stabilendo criteri minimi di preparazione per servizi come ospedali, scuole, trasporti e telecomunicazioni. Si punta a migliorare le scorte di attrezzature e materiali critici, oltre a garantire l'adattamento ai cambiamenti climatici e la disponibilità di risorse naturali fondamentali, come l'acqua.
La strategia prevede la creazione di un hub di crisi europeo per migliorare l'integrazione delle strutture esistenti e coordinare meglio le risposte a situazioni avverse. Tra gli obiettivi principali c'è il rafforzamento della cooperazione tra civili e militari, con esercitazioni regolari che coinvolgano forze armate, protezione civile, polizia, operatori sanitari e vigili del fuoco. Si prevede anche di facilitare investimenti a doppio uso e di sviluppare una valutazione completa dei rischi e delle minacce a livello europeo, per prevenire crisi come disastri naturali o minacce ibride. Inoltre, si suggerisce la creazione di una task force pubblico-privata per garantire la rapida disponibilità di materiali e servizi essenziali.
Un capitolo della strategia è dedicato alla collaborazione con partner strategici come la Nato, affrontando temi come mobilità militare, clima e sicurezza, tecnologie emergenti, cibernetica, spazio e industria della difesa. Adottando un approccio proattivo alla preparazione, l'Unione europea mira a costruire un continente più resiliente e sicuro, pronto ad affrontare le sfide del XXI secolo. L'Unione si sta preparando a una vasta gamma di rischi e minacce, che includono disastri naturali e causati dall'uomo, come inondazioni, incendi, terremoti ed eventi meteorologici estremi aggravati dai cambiamenti climatici, oltre a guerre, incidenti industriali, guasti tecnologici e pandemie. I decisori prestano particolare attenzione alle minacce ibride, come attacchi informatici, campagne di disinformazione e sabotaggio di infrastrutture critiche, inclusa la possibilità di aggressioni armate contro gli Stati membri.