Sulle 4 banche in crisi è scontro con Bruxelles
Bankitalia: «L’Unione bloccò il fondo di tutela». La replica europea: «Roma scelse la risoluzione». Polemica sul costo del salvataggio: 400 mila euro a Nicastro
TRENTO. Sulla procedura adottata dall'Italia per salvare le quattro banche sull'orlo del fallimento, guidate dal trentino Roberto Nicastro, è stato ieri duello a distanza tra Banca d'Italia e Commissione europea. Dopo l'ondata di polemiche suscitate dal provvedimento adottato per salvare Banca Marche, Etruria, Carife e Carichieti, Via Nazionale è intervenuta ieri per spiegare che il progetto di far scendere in campo il Fondo Interbancario di Tutela dei depositi, che avrebbe evitato il sacrificio di molti risparmiatori, fu stoppato dalla Commissione Ue contro il suo volere.
Ma da Bruxelles un documento della Commissione ha invece rivelato che all'Italia a metà novembre furono prospettate tre possibili soluzioni, due delle quali sarebbero comunque andate a colpire le tasche di chi possedeva obbligazioni subordinate, e alla fine, secondo un portavoce della stessa Commissione, furono comunque le autorità italiane a optare per l'uso del Fondo di risoluzione.
L'intervento del Fondo Interbancario, ha messo in chiaro il capo della Vigilanza Carmelo Barbagallo davanti a una gremita commissione Finanze della Camera, «non è stato possibile per la preclusione manifestata da uffici della Commissione Europea, da noi non condivisa». Non condivisa perché la Banca d'Italia era convinta che «l'intervento del Fondo, insieme alle risorse di altre banche, avrebbe consentito di porre i presupposti per il superamento delle crisi senza alcun sacrificio per i creditori delle quattro banche». Tuttavia, ha tenuto a precisare Barbagallo, «ciò non è stato possibile» e dunque si è fatta «la scelta meno cruenta» anche perché se si fosse arrivati al primo gennaio 2016 sarebbe scattato il bail-in e la situazione sarebbe stata «devastante».
In Italia intanto la polemica intorno al salvataggio delle 4 banche sembra destinata a farsi ancora più accesa. È infatti di ieri anche la notizia che i vertici delle nuove Banca Marche, Etruria, Carife e Carichieti costano 2,4 milioni di euro. Secondo alcune fonti infatti ammontano in media a 600.000 euro i compensi di un anno per i Cda e i collegi sindacali dei 4 istituti salvati dal decreto del governo. Nella somma è compreso lo “stipendio” da 400.000 euro complessivi del presidente trentino Roberto Nicastro.