Startup, 171 adesioni all'iniziativa di Provincia: alle imprese contributo a fondo perduto da 50 a 350.000 euro
Il Trentino si conferma territorio ideale dove far crescere la propria impresa innovativa
TRENTO. A pochi giorni dalla chiusura dell'Avviso Fesr 1/2023, l'iniziativa della Provincia autonoma di Trento nata per sostenere la nascita e lo sviluppo di startup sul territorio provinciale, è giunto il momento di tirare le somme. I risultati sono senza dubbio molto incoraggianti. I numeri registrati da Trentino Sviluppo, che ha promosso il bando e gestirà la fase istruttoria - sottolinea una nota - vedono infatti ben 171 realtà che hanno aderito all'Avviso, di cui 107 persone fisiche e 64 startup già costituite. Di queste ultime, 35 provengono da fuori Trentino, a riprova del carattere attrattivo del territorio per chi ha deciso di dare al proprio business una forte impronta innovativa.
"Questi - commenta in una nota l'assessore Achille Spinelli - sono i numeri di un successo che abbiamo cercato con fermezza e costruito con continuità nel tempo. L'iniziativa rientra infatti in un piano strategico e di marketing territoriale di ampio respiro, che abbiamo promosso nel corso degli anni per sostenere la nascita di nuove startup in Trentino e stimolare una cultura d'impresa innovativa e all'avanguardia".
L'avviso, che è stato lanciato il 27 luglio ed è rimasto aperto per 4 mesi, rientra nell'ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e garantisce ad ogni impresa un contributo a fondo perduto da un minimo di 50 mila a un massimo di 350 mila euro, per un budget totale di 3 milioni di euro. Lo scopo della misura è quello di rafforzare il posizionamento delle aziende del territorio sia sul mercato interno, sia su quello internazionale, con particolare attenzione agli obiettivi di sostenibilità ambientale e di innovazione espressi dalla Strategia provinciale di specializzazione intelligente (S3) e della Strategia macroregionale per la regione alpina (EUSALP).
L'iniziativa è stata pensata per le piccole e microimprese trentine, ma non solo. Hanno potuto fare domanda anche realtà e persone fisiche provenienti da fuori provincia, con l'impegno di aprire in Trentino almeno una sede operativa. La Commissione è al lavoro per la verifica di correttezza e completezza delle richieste di contributo.