Il cacciatore di tendenze sceglie Berlino
Alessandro Garofalo, di «Idee Associate», invita i giovani a puntare sulla creatività: «In Germania un bagno di futuro»
TRENTO. «Cerchi il futuro? Devi andare a Berlino, la città dove succede oggi ciò che accadrà domani...» Ha la passione dell’esploratore che ha trovato l’approdo giusto Alessandro Garofalo, cacciatore di tendenze da trasformare in prodotti, servizi, tecniche di vendita, in altre parole in profitto. Fabulazioni? Mica tanto se, come dice con appena celato orgoglio, «il nostro indice di profittabilità, le intuizioni diventate cose vere, è del 5%», dove il “nostro” abbraccia la decina di amici, prima ancora che colleghi, che pensano, inventano e lavorano per la “Idee Associate”, la società di Garofalo & co. E il 5% di vaghezze tradotto in profitto è una buona percentuale.
Berlino, a fare cosa? «Un bagno di futuro, per scoprire dove andrà l’Europa nei prossimi mesi ed anni. Scoprire i filoni su cui marcerà il nostro mondo e individuare le strade per creare nuovo business. Il progetto è di immergerci in quel clima multiculturale e multietnico assieme ai nostri clienti per intuire e disegnare il domani», spiega Garofalo.
Follia? «Solo quella che serve per rompere gli schemi del già visto, poi c’è tutto il nostro processo di ideazione che trasforma l’intuizione in progetto. Una tecnica certificata dal Bsi, la Britisch Standards Institution. E’ una contraddizione solo apparente: la scintilla dell’innovazione nasce in quella zona di confine tra la teoria del caos e l’ordine. Perciò follia sì, ma con metodo».
Non è il Polonio shakespeariano che parla, ma il fisico - «uno dei primi laureati di Mesiano» - con una formazione da scienza “dura”, altro che letteratura, che dialoga con le esperienze e le formazioni dei soci - un enologo, un cartografo, il pubblicitario, un amministrativo - tutti accomunati dalla privilegiata circostanza di vivere d’altro, dal non dipendere per pagare l'affitto e le bollette dalla creatività: «Sarebbe come puntarle la pistola alla tempia». Garofalo, per esempio, è docente del Cuoa, il Centro universitario di organizzazione aziendale, direttore della filiale triveneta di Ambrosetti spa, ha presieduto il Club per la qualità di Confindustria del Trentino Alto Adige, per tredici anni è stato amministratore delegato e presidente di Trentino Sviluppo ed ora è pronto per «reinventarsi una nuova dimensione».
A Berlino, dunque. «Il progetto è di portare lì i nostri clienti, organizzare gli incontri di lavoro in un’atmosfera vitale. L’ho proposto alle imprese con cui sono in contatto e con cui ho già lavorato, lo proporrò agli Ordini professionali trentini, dove ci sono forze giovani che, per vocazione e perché sollecitate da un mercato che è diventato duro e selettivo, hanno bisogno di inventare nuovi servizi e nuovi modi di lavorare. Poi cercheremo anche clienti tedeschi».
Idee Associate ha un pacchetto di referenze notevole da esibire, dalla Geox alla Diadora, dalla Ferrari a Luxottica, Pirelli, Vodafone fino alle banche Unicredit, Intesa, Ubs, Bnl, imprese importanti di dimensione anche multinazionale. «Ma sono i giovani che mi entusiasmano, chi deve avviare una professione. Non aspettate un lavoro, non fermatevi al già noto - dico loro - cercate nuove dimensioni e, se non le trovate, inventatele».
Nella capitale tedesca ci sono un centinaio di spazi di coworking, ambienti aperti in vecchi magazzini o uffici dove per un prezzo ragionevole si può affittare una scrivania, un collegamento internet e, se servono, anche degli schedari, e lavorare lì, gomito a gomito con altre persone impegnate nelle loro ricerche. «Pensiamo di organizzare incontri e gruppi di lavoro una settimana al mese in quella dimensione collettiva, per certi versi cooperativa. Nel lavoro ideativo l’eccesso di riservatezza spesso è un limite, non una garanzia. I segreti prima o poi vengono violati, paga invece essere sempre avanti d’un passo sul mercato. Serve lo scambio continuo di idee, il confronto permanente, la contaminazione creativa. Bene, è questa la nostra dimensione, è così che lavoreremo» spiega Garofalo che per la ricognizione fatta nelle scorse settimane si è avvalso dei consigli di Erica Margoni, roveretana, «gentilissima addetta alle relazioni esterne dell'ambasciata italiana che ci ha aiutato con preziose indicazioni e suggerimenti. Una risorsa per chi cerca opportunità d'impresa, per noi una vera fortuna».
Un aiuto, confessa il fisico-creativo cinquantasettenne, lo ha avuto anche dai figli, da Sara - business developer - e da Andrea compositore rock di musiche e testi degli Alchimia, che lo hanno sostenuto, consigliato, anche sconsigliato quando era il caso, nella navigazione verso la capitale tedesca «dove la vitalità si misura con il numero di gru contro il cielo». Un posto nel quale e dal quale si può imparare molto, anche sceglierlo per viverci posto che la Germania ha necessità di centinaia di migliaia di lavoratori stranieri. Certo, la crisi anche lì si sente e il sindaco Wowereit, lamentandosi del suo bilancio, dice che Berlino “è povera, ma sexy” facendo cadere l'accento sul secondo termine, sulla realtà creativa, contaminante, ricca di opportunità. «È la città giusta per farsi venire le idee che possono trasformarsi in business» conclude Garofalo «è la mia proposta per gli imprenditori e i professionisti che non si rassegnano ad aspettare l'opportunità buona. L'innovazione non funziona così. Il futuro bisogna andarselo a prendere».
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