la situazione

I sindacati: «In Trentino crescita frenata da aziende piccole e che investono troppo poco»

Cgil, Cisl e Uil alla Provincia: «È ora di adeguare gli interventi pubblici a contesti economici mutati»



TRENTO. Ridotta dimensione delle aziende e bassa propensione agli investimenti in ricerca e sviluppo sono tra i nodi che frenano la crescita della produttività in Trentino. Il quadro - comunica una nota di Cgil, Cisl e Uil del Trentino - è emerso nell'ambito dell'incontro del tavolo provinciale in cui siedono Ocse, Fbk, Università di Trento, Ispat, Camera di commercio e Agenzia del lavoro, oltre ai sindacati confederali e alle associazioni imprenditoriali. "In Trentino la produttività cresce meno rispetto alle aree geografiche europee simili per dimensioni e composizione economica. Questo rallentamento riguarda in particolare l'industria - sottolineano i segretari di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Osvaldo Angiolini-. E' chiaro che scontiamo la debolezza del nostro tessuto imprenditoriale, che non solo incide sulla bassa produttività, ma anche sui bassi salari dal momento che anche in quei comparti, come i servizi, dove l'incremento è stato in linea con le regioni europee di riferimento, le retribuzioni restano comunque più basse. In Trentino, dunque, esiste anche un problema di redistribuzione della ricchezza sulla forza lavoro".

Per questa ragione, secondo i sindacati, è necessario spingere sul recupero di produttività stimolando le aziende ad investire. "Oggi le imprese investono troppo poco, nonostante liquidità e due anni di forte rimbalzo. In questo senso l'industria deve restare centrale nelle traiettorie di sviluppo del Trentino. Poi alcune politiche di sostegno pubbliche non funzionano come dovrebbero perché non fanno da moltiplicatore. In questi anni gli sgravi Irap indifferenziati, per esempio, non hanno prodotto più Pil, non hanno spinto la produttività né gli investimenti. Queste scelte vanno riviste. Serve sostenere chi investe in innovazione, in formazione e transizione ecologica".

Anche per questa ragione le tre confederazioni hanno rinnovato l'appello alla Giunta provinciale per avviare uno studio complessivo su tutto il sistema provinciale dei contributi alle imprese. "Una richiesta che abbiamo avanzato nell'ambito della revisione della Legge 6 e che oggi appare non più procrastinabile. È ora di adeguare gli interventi pubblici a contesti economici mutati rispetto a 25 anni fa". Cgil Cisl Uil hanno colto l'occasione di oggi per sottolineare anche la validità del lavoro di ricerca svolto e per chiedere di approfondire e ampliare ulteriormente l'analisi, estendendo lo studio ai territori vicini e maggiormente simili al Trentino, cioè Alto Adige e Tirolo, coprendo così l'area Euregio. Allo stesso tempo hanno sollecitato l'importanza di affiancare all'analisi della produttività anche uno studio sulla contrattazione per aprire una riflessione più ampia sul tema salariale.













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