giovani protagonisti

Gabriele Furletti, il giovane enologo che diventa imprenditore del vino: «Il Garda Trentino ha grandi potenzialità»

Neppure trentenne guida già un’azienda affermata e in continua crescita: «Partendo dal nulla mi sono dovuto adattare ma ora le soddisfazioni arrivano». I vigneti da Riva del Garda al lago di Tenno


Carlo Bridi


RIVA DEL GARDA. Quella che raccontiamo oggi è una storia che ha quasi dell’incredibile perché si tratta della storia di un giovane di appena 27 anni, con la laurea in Vitienologia conseguita ad Udine nel 2018, che dopo il percorso formativo, sempre in vitienologia alla FEM, partendo dal nulla realizza nell’arco di pochi anni un’azienda di 4 ettari di vigneti di alta qualità partendo dai 60 metri s.l.m. di Riva del Garda fino ai circa 500 metri intorno al lago di Tenno. Questa diversità di altitudine e di terreni, ha permesso al giovane di produrre ottimi vini rossi, nelle zone più basse, e ottimi bianchi, oltre al Pinot Nero, in collina.

Parliamo di Gabriele Furletti, un giovane che ancora prima di laurearsi aveva trovato un posto di lavoro come enologo in Vallagarina, e che proprio con il gruzzolo raccolto negli anni di lavoro presso terzi e dall’ettaro di terra ricevuto dal nonno è partito nel 2015 come lavoratore ventenne a part-time, per arrivare a distanza di appena 5 anni a mettere assieme, fra terreni in proprietà e terreni in affitto, una bella azienda viticola. Ma perché una scelta cosi coraggiosa? «Innanzi tutto perché quella di avere un’azienda ed una cantina è sempre stata la mia passione, ma anche perché sono convinto che la nostra zona, grazie alla presenza del Lago di Garda da una parte, e le Dolomiti di Brenta dall’altra, oltre che di terreni vocati ad una viticoltura di qualità, ha delle enormi potenzialità ancora in parte inespresse». Nel 2019 l’abbandono del lavoro presso terzi e nel 2020 l’immersione totale nella sua azienda. «Certo, partendo dal nulla anche per la cantina mi sono dovuto adattare, trovando però uno spazio idoneo all’interno della casa di famiglia a Varone».

La composizione dell’azienda

L’azienda si sviluppa su 4 ettari di vigneti, delle varietà a bacca rossa: Rebo, Merlot Cabernet Franch nella piana di Riva il Pinot Nero in collina fra i 450 e i 500 metri s.l.m., nelle stesse zone i vitigni a bacca bianca: lo Chardonnay, l’Incrocio Manzoni e il Pinot Grigio. I vini prodotti sono il Furlet bianco, nato dall’unione fra lo Chardonnay, il Pinot Grigio e l’Incrocio Manzoni. Il Furlet Rosso nato da Rebo e Cabernet Franc, il Pinot Grigio riserva, l’Incrocio Manzoni selezioni e il Pinot Nero. Inoltre, viene prodotto un rosato ed il Trento Doc. L’azienda dispone anche di altri 5000 metri di terra sui quali è prossimo l’impianto a vigneto. Ma fra i progetti futuri, ora che in azienda è entrato anche il fratello, c’è anche la volontà di ampliare ulteriormente l’azienda per arrivare ai 5-6 ettari. «Considerato che il punto vendita è molto importante, sarà potenziato in quanto essendo in zona turistica c’è un notevole afflusso di amanti del buon vino. Anche la cantina sarà razionalizzata pur con i limiti di lavorare all’interno di una vecchia struttura preesistente. Ma l’obiettivo principale è quello di consolidare l’azienda a 360 gradi vedendo così il mio sogno realizzato nell’arco di pochi anni».

La resa dei vini

Chiediamo a questo punto se lo stress che comporta un’attività così vasta non si è pentito di lasciare il posto sicuro che garantiva uno stipendio tutti i mesi: «Assolutamente, no! Le soddisfazioni stanno arrivando in quanto fin da subito ho impostato l’azienda sulla qualità a 360 gradi con l’obiettivo di valorizzare, oltre ai nostri vini, anche il nostro territorio. I risultati stanno arrivando anche dal punto di vista economico». Ma il canale principale di vendita delle attuali 20 mila bottiglie, destinate a diventare 30 mila nell’arco di un anno appena i vini saranno invecchiati, sono i ristoranti della zona del Garda che assorbono circa il 70% della produzione. «Certo, non ai prezzi che vendo al dettaglio, ma comunque a prezzi assolutamente soddisfacenti. Devo dire che i ristoratori mi stanno dando una mano nel diffondere i miei prodotti perché hanno capito quanto sia importante per tutti noi fare squadra, valorizzando i miei vini valorizzano il territorio dove si sono prodotti e il cliente si ricorda cosi dei profumi e i sapori di un buon bicchiere vicino ad un piatto tipico del Garda trentino. La conduzione dell’azienda è biologica, solo rame e zolfo, eccezionalmente in primavere difficili ho dovuto integrare la difesa con altri prodotti. Il mio costante impegno è quello di una viticoltura sostenibile. Certo, lavorando 14 ore al giorno in questo periodo ho dovuto sacrificare anche gli impegni nel sociale e i miei hobby». La fidanzata Marina, insegnante, è un supporto importante e alle volte, durante l’estate, dà una mano in azienda.













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