Davide Biada, il 23enne perito elettronico che alla scrivania preferisce la campagna: la storia di un giovane di Campodenno
La scelta dopo due anni e mezzo in un ufficio tecnico: «La passione è la molla che ha fatto scattare una scelta così radicale, ora sono collaboratore al fianco di papà, poi vedremo quale sarà la strada migliore, se aprire una società semplice o chiedere la cessione dell’azienda a papà»
CAMPODENNO. Un altro giovane che dopo aver conseguito un diploma diverso da quello agricolo, e aver svolto un’attività diversa collegata al diploma di perito elettronico, lavorando in un ufficio tecnico per due anni e mezzo, per passione ha scelto di entrare come collaboratore nell’azienda frutticola di famiglia a Campodenno, zona della Val di Non dove la frutticoltura si è sviluppata più tardi rispetto ad altre parti della valle.
A 23 anni una scelta di vita impegnativa
Davide Biada, 23 anni, da poco più di un anno ha lasciato il posto di lavoro con lo stipendio fisso tutti i mesi per fare il frutticoltore a tempo pieno. «Sicuramente è stata la passione la molla che ha fatto scattare una scelta così radicale – spiega Davide – e ora sono collaboratore con papà, poi vedremo quale sarà la scelta migliore, se aprire una società semplice o chiedere la cessione dell’azienda a papà. Nel frattempo, considerato che la mia formazione professionale non è agricola, ho frequentato il primo anno del corso biennale di 600 ore organizzato dalla Fondazione Mach per giovani. Un corso molto interessante che offre spunti utili allo svolgimento con competenza della professione agricola. Per ora non ho presentato domanda per l’ottenimento del premio d’insediamento in azienda in quanto ho deciso di attendere l’apertura del nuovo bando».
L’organizzazione e la superficie dell’azienda
L’azienda è grande 4,5 ettari, superfice superiore alla media aziendale in Valle di Non; purtroppo è divisa in una quindicina di appezzamenti e questo è un limite, peraltro molto diffuso in valle. «Vengono coltivate le varietà più richieste dal mercato secondo le indicazioni di Melinda che valorizza in modo adeguato la nostra produzione. Tutta l’azienda è irrigata a goccia per risparmiare l’acqua». Le varietà coltivate su indicazione di Melinda sono: la Gala, la Renetta Canada, la Red Deliucious, la Golden D. la Evelina, la Fuji e da ultima arrivata la UEB.
Le calamità atmosferiche
Anche il 23enne ha dovuto fare i conti con i danni provocati dal maltempo: «Certo è che oggi non è possibile fare frutticoltura, con l’impazzimento del clima al quale assistiamo, senza un’adeguata copertura assicurativa. La produzione sarebbe abbastanza buona, non da record ma da accontentarsi. In merito alla pezzatura certe varietà è soddisfacente altre meno specialmente dove ci sono stati danni da freddo. La stagione è in ritardo, inizieremo con la raccolta della Gala a fine agosto e poi si va avanti fino alla fine di ottobre».
Progetti futuri
Il primo obiettivo da realizzare è quello di prendere in mano l’azienda, con un’attenzione: «Fare sempre molta attenzione alle indicazioni tecniche di Melinda in ordine alle nuove varietà da mettere a dimora. Questa è una garanzia per avere un prodotto che ottiene un migliore risultato sul mercato e quindi una migliore liquidazione per noi produttori. Certo, a 23 anni vi sono anche molti sogni nel cassetto, ma tutti ruotano intorno a un principio: quello di rendere la mia azienda sempre più competitiva pensando anche all’introduzione di nuove colture come quella della ciliegia sulla quale Melinda spinge anche nella bassa Val di Non per rendere l’azienda sempre più remunerativa». Alla classica domanda se è pentito della scelta, la risposta è articolata: «Certo, vi sono momenti nei quali registri più contro che pro, ma nel complesso direi che non sono affatto pentito». E il rapporto con l’ambiente? «Nella mia azienda non si è mai fatto abuso di fitofarmaci, e da anni è stato abbandonato il diserbo chimico, grazie a macchine sempre più perfezionate per il diserbo meccanico; ho anche pensato alla trasformazione dell’azienda in biologica ma per ora le cose vanno bene così». Davide è impegnato anche sul fronte del sociale come membro attivo della società sportiva del paese, che organizza anche le feste paesane. Come hobby gioca in una squadra di calcio della valle nel ruolo di attaccante.