Dall’idea al business: 79 aziende in 6 anni
Dalla Provincia fino a 38 mila euro per i disoccupati che sviluppano un’attività. Con orientamento e assistenza tecnica
TRENTO. C’è chi si è inventato un’attività di liutaio, chi ha aperto un bed&breakfast, chi un negozio di estetista. Ma c’è anche chi alleva galline, chi organizza gite in mountain bike. Le imprese nascono appunto da un’idea. A chi, disoccupato, l’idea ce l’ha e ha bisogno di un sostegno economico per realizzarla, si rivolge il bando dell’Agenzia del lavoro «Dall’idea all’impresa», che rientra tra gli interventi di politica del lavoro della Provincia. Uno dei modi per promuovere occupazione attraverso l’avvio di nuove aziende di piccole dimensioni.
Il 28 agosto scade il termine per presentare le domande riferite al nuovo bando e si rivolge a chi è disoccupato: tra i requisiti richiesti c’è infatti l’essere iscritto ai Centri per l’impiego, oltre alla residenza ininterrotta da almeno tre anni in Trentino e non aver svolto attività autonoma negli ultimi tre anni.
Il contributo della Provincia arriva fino a 38 mila euro, 32.500 euro per le spese di investimento (20 mila a fondo perduto, 12.500 a prestito agevolato) e 5.500 euro, sempre a fondo perduto, per le spese di gestione. Per 30 progetti finanziati si tratta di circa 1 milione di euro di budget. Dal 2008 al 2013 le imprese avviate sono state 88: di queste solo 9 hanno chiuso. Il tasso di successo, a tre anni dall’apertura, è dell’89%. «Un dato molto incoraggiante, a livello nazionale il tasso di chiusura è circa il doppio del nostro», spiega Michele Tessari dell’Agenzia del lavoro. Delle attività avviate, 79 sono imprese individuali e 9 collettive: le donne superano gli uomini (51 a 46), la stragrande maggioranza (87) è di provenienza trentina o italiana e circa la metà dei nuovi imprenditori sono giovani sotto i 35 anni.
Di che aziende si tratta? La maggior parte (65) sono nell’ambito dei servizi, 18 nell’artigianato e 5 in agricoltura. «C’è di tutto - spiega Tessari - dal liutaio all’allevatore di galline, dal negozio di audioprotesi ai servizi nel ramo del wellness, dal carpentiere che ha un grande cantiere con 5 assunti al tappezziere per auto, dal barista all’ideatore di un sistema di software per la sicurezza dei camion». C’è - tra gli altri - il panificio della famiglia Cirilli, che in Puglia si rifiutava di pagare il pizzo e ora sforna prodotti pugliesi a Trento, in via Calepina. Il bando non prevede solo un finanziamento: chi aderisce al bando si sottopone a quattro settimane di corso con obbligo di frequenza: impara cosa vuol dire avere un libro paga, fare un business plan, chiedere un mutuo in banca. E oltre all’orientamento propedeutico all’avvio, c’è l’assistenza tecnica per i primi 12 mesi. A una società, Fidia srl, è affidata la scrematura dei progetti in base ad alcuni criteri: fattibilità dell’iniziativa, coerenza tra esperienze di studio e professionali e l’idea imprenditoriale, location. I 30 migliori saranno finanziati, con priorità alle attività nei settori del welfare, benessere, cultura, educazione, turismo, valorizzazione-tutela ambientale, agricoltura. Il bando di Agenzia del lavoro è solo uno degli interventi a sostegno della nuova imprenditorialità. Il bando Seed Money di Trentino Sviluppo, finanziato con fondi europei, ha messo in campo 4,4 milioni di euro e nel 2013 ha finanziato 37 imprese nel campo dell’innovazione. Sono 18 le imprese sostenute da Trento Rise con il progetto TechPeaks: 400 mila euro. E a luglio la giunta provinciale ha riaperto i termini per la presentazione delle domande di finanziamento delle Carte Ila con precedenza agli under 36.
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