Agricoltura biologica in Trentino, alleanza fra Biodistretto di Trento e Valle dei Laghi e Università di Trento
Le due associazioni e UniTn uniscono le forze per lo sviluppo in Trentino dell’agricoltura biologica
TRENTO. Biodistretto di Trento e della Valle dei Laghi e l’Università di Trento uniscono le forze per lo sviluppo dell’agricoltura biologica. E’ questa l’iniziativa presentata oggi, giovedì 3 giugno, alla SFT. L’occasione data dalla presentazione del bando di concorso per il conferimento di due premi di 1500 euro ciascuno per tesi di laurea su tematiche relative all’agricoltura biologica e sulle ricadute economiche e culturali sul territorio. I premi vengono dedicati alla memoria di Maurizio Forti, prematuramente scomparso e pioniere del metodo agricolo biologico.
Maurizio Forti era dirigente di CIA de Trentino, rappresentante per molti anni nel Comitato esecutivo dell’Ente per lo Sviluppo dell’Agricoltura di Trento dove ha sempre sostenuto e difeso questo modello di agricoltura. Originario di Romagnano come l’attuale presidente della SFT Riccardo Forti, che ne ha ricordato le doti di lungimiranza e il grande impegno professionale. Il presidente di Cia Paolo Calovi ha affermato che «Forti è stato un innovatore e precursore di un modello di agricoltura che prefigurava non solo un’attività produttiva, ma una vera e propria concezione del mondo orientata alla promozione dell’uomo e dell’ambiente».
I premi messi a disposizione dalle associazioni Biodistretto di Trento e Valle laghi sono destinati a laureati/e dell’Università di Trento che abbiano conseguito il titolo di laurea magistrale a ciclo unico nel periodo fra il primo gennaio 2020 e il 31 gennaio 2022 che non siano stati iscritti al proprio corso di studio in qualità di fuori corso per più di 2 anni. Le candidature vanno presentate entro il febbraio del prossimo anno con breve riassunto della tesi, copia tesi, lettera di presentazione del relatore di tesi e curriculum vitae in formato europeo.
Secondo il presidente del biodistretto di Trento Giuliano Michelotti, «l’iniziativa si prefigge un duplice scopo: sviluppare il ruolo e la notorietà del metodo biologico in favore dello sviluppo locale e rafforzare i rapporti con il mondo produttivo e il settore della ricerca e della sperimentazione».
«L’innovazione sta nel ragionare a livello di sistema, sia nel microambiente sia nel macro», ha affermato la professoressa Ilaria Pertot, direttrice del Centro Agricoltura, Alimenti Ambiente dell’Università di Trento. «Come Ateneo accogliamo questa iniziativa con grande favore, perché ci invita a prendersi cura dell’ambiente e a stare bene in esso, inoltre è rivolta alle giovani generazioni. Ma il settore ha bisogno di un nuovo sostegno, anche per affrontare le conseguenze della crisi». In questo senso l’Ateneo ha iniziato a lavorare sulla formazione dei giovani.