«Treno della Valsugana, fate qualcosa: i viaggi sono quasi impossibili»
La segnalazione: «Non c’è mai nessuno che controlla biglietti e mascherine, e l’affollamento quotidiano è incredibile». Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it
TRENTO. Viaggiare su un mezzo pubblico come un treno risponde a diverse esigenze. Da una parte c’è un sicuro risparmio economico rispetto a viaggiare in auto, dall’altra c’è anche una motivazione di mobilità sostenibile per cercare di ridurre le emissioni inquinanti in una terra bellissima e fragile come il Trentino.
Ma quando viaggiare in treno si trasforma in un’esperienza difficile, soprattutto in periodo di pandemia, ecco che le cose si fanno più tese.
Ce n’eravamo occupati nelle scorse settimane su “Dillo al Trentino” grazie alla segnalazione di Gabriela che ci aveva raccontato la sua personale esperienza di pendolare sul treno della Valsugana: un treno che fin da Bassano parte solitamente strapieno, soprattutto la domenica quando ci sono anche gli studenti universitari che vanno a Trento, e che si riempie ancora di più, fermata dopo fermata.
Ora a scrivere una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it è Fabio, che torna sul caso del treno della Valsugana.
Scrive Fabio: «Buongiorno, sottoscrivo in pieno quanto detto da Gabriela rispetto alla capienza del treno della Valsugana.
LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI
A parte l'incredibile affollamento quotidiano, nessuno si occupa del controllo del rispetto delle norme Anticovid (uso regolare delle mascherine, uso Ffp2) che resta obbligatorio anche ora che è finito lo stato di emergenza.
Quando ho interpellato Trentino Trasporti per chiedere lumi, mi è stato riferito che il capotreno ha indicazioni di rimanere in cabina e di controllare solo la salita.
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Non ho ancora capito chi e come vigili sul numero massimo di utenti che possono utilizzare il treno: spesso tale capienza massima è ampiamente superata.
Il controllo del biglietto è saltuario. Faccio un esempio: nell’ultima settimana di utilizzo nessuno ha mai controllato il mio biglietto.
Il treno della Valsugana purtroppo è un insieme di criticità quotidiane, dai ritardi ai guasti che producono cancellazioni delle corse, senza prendere in considerazione il periodo acuto della pandemia.
Da una parte abbiamo un servizio molto utile, dall'altra un prodotto scadente, poco attraente, e con un'offerta di comfort (soprattutto pensando ad anziani e diversamente abili) sotto la soglia della decenza.
Basterebbe aggiungere qualche carrozza ma pare che questo comporti un carico di lavoro e un incremento di costi importanti, ma il servizio così è veramente scadente. E in tempo di pandemia, che non è certo finita come qualcuno ormai pensa, pure pericoloso», conclude Fabio.
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