«La mia odissea sul treno strapieno della Valsugana. E a ogni fermata si riempiva ancora, sempre di più»
La segnalazione di un viaggio oltre ogni limite avvenuto domenica sera da Bassano fino a Trento. Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it
TRENTO. Fino a che punto un treno può partire pieno, e riempirsi ancor di più durante il viaggio, senza alcun distanziamento come si converrebbe in un momento in cui la pandemia da Covid 19 sta tornando a rialzare la testa?
Esiste una capienza massima? E in certi casi di linee prese d’assalto, come quella della domenica sera, non ci possono essere dei convogli o perlomeno delle carrozze supplementari?
È la domanda che si pone Gabriela, che ha inviato una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it per raccontare la sua odissea sul treno della Valsugana in un viaggio in cui lo spazio vitale di chi era a bordo era sempre più piccolo, fermata dopo fermata.
Ecco il racconto di Gabriela a “Dillo al Trentino”.
LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI
«Buongiorno, scrivo perché domenica pomeriggio/sera ho fatto un viaggio in treno da Bassano del Grappa a Trento e purtroppo si verifica ancora una volta che non si fanno bene i calcoli di quanta gente possa salire sul treno.
Alle 17.25 siamo partiti già pieni, con posto solo per sei biciclette al completo e posti a sedere completamente esauriti.
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Ovviamente nelle fermate seguenti continuava a salire gente, soprattutto tanti ragazzi che andavano all'università di Trento con i loro bagagli, come avviene quasi sempre la domenica in vista delle lezioni del lunedì, e tanti ciclisti che non trovavano posto.
Tutti in piedi.
Mi chiedo: dove sono le misure di sicurezza? Solo una frenata di emergenza e i feriti sarebbero stati più di uno.
Non so quanto può costare, in euro, aggiungere o più corse o almeno più carrozze.
Si paga prezzo pieno e si viaggia male e in piedi.
Perché quando è domenica i treni o bus sono pochi e in orari ristretti?
Devo risaltare la gentilezza del controllore del treno e la pazienza e rispetto degli utenti, che hanno evitato che la situazione potesse diventare tesa.
Grazie dell'ascolto e del vostro lavoro con il servizio di cittadinanza attiva a disposizione di noi lettori», conclude Gabriela.
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