Violenza sessuale a Bolzano, l’imputato non ricorda: chiesta una Tac al cervello
Prima udienza, questa mattina in tribunale a Bolzano, del processo per direttissima a carico del quarantenne pachistano accusato di violenza sessuale aggravata
BOLZANO. Prima udienza, questa mattina in tribunale a Bolzano, del processo per direttissima a carico del quarantenne pachistano accusato di violenza sessuale aggravata per aver palpeggiato una quattordicenne nel quartiere Casanova, a Bolzano.
La ragazzina, lo scorso 25 ottobre, stava aspettando l'autobus quando le si era avvicinato lo sconosciuto con una scusa e l'aveva aggredita sessualmente. L'uomo, che era stato arrestato poco dopo, afferma di non ricordare nulla.
Oggi l'avvocato difensore Nicola Nettis ha chiesto il rito abbreviato e anche l'esecuzione di una Tac alla testa dell'imputato: "Il mio assistito è rimasto coinvolto alcuni anni fa in un grave incidente - spiega Nettis - Come suggerito dal nostro consulente, oggi abbiamo chiesto di disporre una Tac che potrebbe accertare la compromissione di alcune aree del cervello e questo potrebbe avere avuto un'incidenza sui fatti".
Prossima udienza il 25 novembre.