E in via Saluga la villa decadente degli irredentisti

Frequentata da Cesare Battisti, amico di famiglia. Qui fu condannato a morte Damiano Chiesa



 TRENTO. Non c'è solo la casa natale in piazza Duomo. Tra i luoghi di Cesare Battisti figura anche una villa in via della Saluga, villa Gerloni, storica residenza dell'irredentista Francesco de Gerloni, condannato a morte per alto tradimento nel 1917 dagli austroungarici e morto esule in Puglia.  Battisti la frequentò, come amico di famiglia, «ospite desideratissimo» ricorda una lapide di marmo all'ingresso dello splendido parco che si inerpica sulla collina. Altre due targhe commemorano Francesco de Gerloni e Damiano Chiesa, che qui fu condannato a morte il 19 maggio del 1969 dal tribunale di guerra austriaco che durante la prima guerra mondiale requisì la villa per farne il quartier generale dell'XI armata.  I proprietari oggi sono gli stessi del palazzo di piazza Duomo, due terzi l'immobiliarista Bortolo Dalle Nogare, un terzo gli eredi de Gerloni. E anche su questa villa si sta combattendo una battaglia legale, tutt'uno con quella dell'altro palazzo.  Quattro anni fa fu il comitato cittadino del Buon vivere a lanciare un appello per salvare la villa dall'incuria e dalla speculazione. Lo scorso marzo, con un'interrogazione alla giunta, i consiglieri provinciali Claudio Eccher e Marco Sembenotti (Civica) hanno sollecitato a «ripristinare e valorizzare un sito di valore storico, anche in vista delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra». «Sarebbe doveroso sistemare questa entrata in modo da renderla degnamente visibile e permettere in determinate ricorrenze, com'è stato il 150º dell'Italia unita, di deporre una corona d'alloro o dei fiori. Tutte le targhe devono impegnare a ricordare i sacrifici di tanti giovani entusiasti e idealisti, eliminati per il loro amore verso l'Italia». La Soprintendenza per i beni architettonici ha quindi chiesto all'amministratore di poter fare un sopralluogo, di cui è in attesa. (ch.be.)













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