«Trattamenti fuori orario? Segnalateli in Municipio»
Convivenza difficile. Il problema si ripropone anche a Levico, quest’anno aggravato dalla “clausura” obbligata. Martinelli: «Salvaguardare gli agricoltori ma anche chi vive vicino ai campi»
Levico terme. In queste settimane, già tre ormai, di “clausura” obbligata nel rispetto di tutti, sono in tanti quelli che vivono come un privilegio l’avere un giardino, o comunque uno spazio aperto dove sentirsi liberi di uscire almeno per “un’ora d’aria” in santa pace; soprattutto chi ha bambini piccoli, ma anche convive con persone anziane, e ha uno spazio all’aria aperta dove godersi le prime giornate di sole di questa primavera.
Chi vive in campagna, però, come ha già bene evidenziato una lettrice della val di Non in una lettera al Trentino, e le zone agricole nel Comune sono anche residenziali, deve fare i conti con l’irrorazione di meleti e frutteti in genere, in qualche caso abitando a meno dei 30 metri di rispetto previsto dalla legge per questa attività agricola che, nonostante l’emergenza, e necessariamente, continua, forse aggiungendo un rischio in più a quello legato al virus della pandemia.
«Occorre trovare un compromesso – dice Marco Martinelli, consigliere con delega all’agricoltura – per una possibile convivenza là dove si è a stretto contatto con le attività agricole. Le zone sensibili in questo senso, nel nostro Comune, non solo meleti ma campi di mais, sono soprattutto nelle frazioni, ma anche lungo la ciclabile dove si sono verificati in passato dei casi di ciclisti investiti da nuvole di pesticidi. Si dovrebbe irrorare prima delle 7 del mattino, ma per ragioni lavorative capita che si facciano trattamenti anche durante il giorno. Due anni fa, come assessore, feci una lettera di richiamo al rispetto delle regole, ma se ci sono segnalazioni, invito tutti a farle pervenire in Municipio senza esitare. Le multe per chi opera in maniera non conforme sono importanti, tanto che alcune volte qualche contadino ha pensato di smettere l’attività agricola, ma questa non può essere la soluzione auspicabile, e anche i rilievi che possono fare le nostre guardie ecologiche dovrebbero essere improntati alla ricerca di una soluzione per salvaguardare l’agricoltura senza penalizzare chi lavora, ma nel pieno rispetto delle regole e a salvaguardia della salute pubblica».
«Il regolamento comunale - ricorda Martinelli -, è molto dettagliato al proposito, quindi se si assistesse per esempio all’attività dell’azienda agricola confinante con il proprio giardino, a un trattore che gira tra i filari del frutteto sparando con l’atomizzatore, magari non attrezzato per il contenimento della deriva, più volte al giorno e in orari non concordati con i vicini, lo faccia presente all’amministrazione».