Riaperte le materne a Vattaro, Centa e Castello Tesino
Presenti anche gli assessori Bisesti, Zanotelli e Segnana
TRENTO. Riaperte oggi in Trentino le scuole materne di Vattaro, Centa San Nicolò e Castello Tesino.
Le bambine e i bambini sono arrivati scaglionati, accompagnati dai loro genitori. A breve, torneranno operative anche le altre due strutture per l'infanzia dell'altopiano della Vigolana. Dieci per ognuna delle due strutture i bambini accolti. Per molte famiglie, come sottolineato dal sindaco, il lock-down non è stato un periodo facile, soprattutto per chi ha più figli, in età diverse, e ha dovuto conciliare diverse esigenze: lo studio a distanza per i più grandi, il necessario svago per i più piccoli.
«Le riaperture di questi giorni sono salutate positivamente tanto dal personale quanto dalle famiglie e dai loro bambini», hanno detto gli assessori provinciali Mirko Bisesti e Giulia Zanotelli presenti per l'evento nei due paesi dell'altopiano della Vigolana assieme alla Giunta comunale, guidata dal sindaco Paolo Zanlucchi.
«Da parte nostra, innanzitutto un grazie a tutti coloro che si sono adoperati al fine di renderle possibili. Lo sguardo però va anche più lontano, all'inizio del prossimo anno scolastico. L'impegno della Provincia in questo senso è massimo e continuerà per tutta l'estate al fine di dare risposte positive a tutti coloro che auspicano una riapertura di scuole e asili in sicurezza e serenità».
A Castello Tesino si è recata l'assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana. La materna ha accolto accoglierà dieci bambini con tutte le precauzioni dettate dalle norme per la ripartenza delle attività. «Una gioia per me - ha detto Segnana - vedere la felicità negli occhi e nei gesti dei bambini e delle bambine nel momento in cui hanno rivisto le maestre, il cuoco e i loro compagni. Maestre che ringrazio perché accolgono i bambini, che dopo tre mesi in casa possono ricominciare ad avere una sorta di normalità e rivedere i propri amici e compagni di scuola, e anche perché danno un servizio alle famiglie che hanno la necessità di appoggiarsi ad un servizio pubblico per gestire i propri figli e ricominciare a lavorare in tranquillità».