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Pescatori, le catture sono autolimitate

TESINO. Quella che si aprirà come di consueto la prima domenica di marzo non sarà per la valle una stagione di pesca come tutte le altre, questo è sicuro. A stabilirlo l’Associazione pescatori...


di Fabio Franceschini


TESINO. Quella che si aprirà come di consueto la prima domenica di marzo non sarà per la valle una stagione di pesca come tutte le altre, questo è sicuro. A stabilirlo l’Associazione pescatori dilettanti del Tesino che nei giorni passati si è riunita al centro polifunzionale di Pieve per l’abituale assemblea annuale.

«Troppi i danni cagionati dall’alluvione dello scorso ottobre per non intervenire con dei provvedimenti drastici a tutela del patrimonio ittico della zona, – fa sapere il presidente Roberto Braus – specialmente se si considera che l’80% circa dei pesci presenti nelle acque correnti è stato cancellato». Una vera e propria strage a cui l’associazione cercherà di far fronte mediante l’adozione delle seguenti contromisure: la chiusura totale del Rio Solcena e del torrente Tolvà, l’eliminazione dei permessi di pesca giornalieri con esche naturali in tutte le acque correnti e, sempre in relazione alle medesime acque, l’imposizione ai soci di un limite massimo di 30 catture stagionali. Per i bacini invece, vista la possibilità di semina di “adulto”, tutto rimarrà invariato.

«Con al volontà di ricostituire nel minor tempo possibile la parte del patrimonio ittico colpito dall’ondata di maltempo – prosegue il presidente Braus – abbiamo deciso di potenziare il nostro incubatoio». Un investimento da circa 80 mila euro che, considerato il buon andamento risultante dalla relazione economica presentata in assemblea, l’associazione di certo non avrà difficoltà ad affrontare. Per lo stesso motivo anche le quote sociali rimarranno invariate.

«Un ringraziamento speciale – conclude il presidente – va al nostro segretario Alessandro Moranduzzo, al direttivo e a tutti coloro che a titolo gratuito hanno collaborato con l’associazione. Sia presso l’incubatoio, per le operazioni di spremitura e pulizia vasche, che in montagna per i numerosi recuperi e semine. Attività davvero fondamentali che, unite ad un dialogo costruttivo con i comuni del Tesino, il personale forestale e la Provincia, ci avevano permesso di creare un grande patrimonio ittico. Non solo in termini numerici, ma anche dal punto di vista qualitativo. Risultato questo che purtroppo è andato perduto con l’alluvione di fine ottobre. Infine un sentito grazie per la per la sua presenza in assemblea e per averci garantito la disponibilità della sala del centro polifunzionale va al sindaco di Pieve Tesino Carola Gioseffi».













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