Martina Ferrai si candida a guidare Borgo
BORGO. E' Martina Ferrai il candidato sindaco del nuovo "Polo civico" che nasce dall'unione d'intenti di Civitas e Upt. E' il suo il primo nome che contenderà la poltrona a Enrico Galvan il prossimo...
BORGO. E' Martina Ferrai il candidato sindaco del nuovo "Polo civico" che nasce dall'unione d'intenti di Civitas e Upt. E' il suo il primo nome che contenderà la poltrona a Enrico Galvan il prossimo maggio. Un nome a sorpresa, una figura nuova alla politica che è stata in grado di far sintesi tra i due gruppi oggi all'opposizione in consiglio comunale. A presentarla giovedì sera i due consiglieri di Civitas e Upt, Marco Galvan e Samuele Campestrin, Carlo Boneccher e Celina Costa, già attivi nei due gruppi, Francesca Gervasi e Mirta Boneccher, alla loro prima esperienza. «Martina è il candidato sindaco di questo nuovo polo civico che nasce dalla collaborazione maturata negli ultimi anni sui banchi dell’opposizione e cresciuta costruendo appartenenza e interesse con persone “nuove” nell’ambito politico, ma affezionate e vicine alla nostra comunità e con la volontà di ripartire e innovare», spiega Galvan
Nata a Borgo nel 1975, dopo alcuni anni a Trento ha voluto tornarci a vivere con la sua famiglia. Sposata con Giuseppe, ha due figlie di 8 e 6 anni. Martina è ingegnere, socia di una società di ingegneria che si occupa di ambiente. Svolge spesso attività di formazione sui temi dell'ingegneria ambientale, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Presidente di una scuola dell'infanzia. «Ho un forte attaccamento a Borgo, Olle e alla Val di Sella: sono i miei luoghi del cuore», racconta. «Sono stata contattata da diverse persone. Non mi sono chiesta se sono la persona adatta ma cosa serve a Borgo ora, cosa posso dare, cosa posso fare. Borgo mi ha dato tanto, è il momento di provare a restituire», aggiunge.
«Ci riconosciamo nella figura di Martina Ferrai, una persona che rappresenta appieno i valori fondamentali della nostra azione: radicamento nella nostra comunità, conoscenza del territorio e, al tempo stesso, novità sulla scena politica», precisa Campestrin.
Per quanto riguarda l'area di riferimento, non piace l'etichetta di centrosinistra. «La volontà è quella di evolversi, siamo qua per Borgo senza simboli. Con tante figure nuove - concludono -. Un polo che nasce da una visione comune e che è aperto a soggetti che non hanno una provenienza definita».M.C.