La platea è quasi deserta sinfonie classiche addio 

L’evento sparito. Dopo i primi 3 concerti dell’Orchestra Filarmonica Italiana nei quali c’erano più persone sul palco che ad ascoltare, il cartellone di Levico Musica è stato interamente cancellato


Franco Zadra


Levico terme. L’annullamento degli eventi “Levico Musica”, con musica sinfonica e opere di Beethoven, Tchaikovsky, Schumann, e Brahms, dopo i primi tre concerti al Palalevico, del 17, 19, e 21 luglio, dove gli orchestrali erano più del pubblico in sala, è arrivato come una doccia gelata sull’opinione pubblica cittadina trasformando quello che a conti fatti è stato un palese disinteresse, in una sorta di rammarico per aver perso una rassegna di musica classica di altissimo livello che con i suoi 25 aventi avrebbe dato prestigio all’estate e risonanza mediatica internazionale alla città.

Progetto nato un anno fa

«Da più di un anno – dice il maestro Alessandro Arigoni, già direttore musicale dell’Orchestra Filarmonica Italiana e principale promotore di Levico Musica – stavamo preparando questa rassegna e la scelta di farla a Levico Terme è maturata a marzo quando il Comune era commissariato e mancavano alcuni riferimenti istituzionali ordinari. Delle sinfonie di Beethoven siamo riusciti a far eseguire all’Opera Symphony Orchestra solo le prime sei e stasera (ieri, ndr) ci sarebbero state la settima e ottava, poi sabato la nona, ma i finanziatori hanno voluto fermarsi prima, non tanto per gli “ufficiali” problemi organizzativi, ma proprio per mancanza di pubblico».

Apt estranea

«Come Apt – dice il direttore Stefano Ravelli – abbiamo dato un supporto solo di biglietteria e promozione ordinaria all’iniziativa di Arigoni. Dal punto di vista finanziario, in genere, sosteniamo solo quelle situazioni che creano indotto turistico, ma siamo molto contenti che ci siano molte iniziative che poi, però, inevitabilmente vanno a sovrapporsi tra loro. Per quello che è il nostro compito non siamo chiamati a coordinare eventi organizzati da privati, anche se è abbastanza intuibile che il target di pubblico della musica classica è piuttosto di nicchia e fosse stato in un altro periodo forse avrebbe avuto più successo».

Una media di 150 spettatori

Perché l’iniziativa fosse sostenibile, non avendo sponsor privati o pubblici, ma rappresentando un investimento di imprenditori e musicisti, soprattutto il presidente dell’Opera Symphony Orchestra, ci sarebbe dovuto essere un pubblico di 150 – 200 persone di media con un costo dei biglietti che andava dai 10 euro per i posti liberi, ai 15/20 euro per quelli numerati.

«L’orchestra bisogna pagarla – continua Arigoni – così come le strutture per gli eventi, gli alloggi per i musicisti, la promozione, e un rosario di spese che ci stavano precipitando in una voragine senza fondo. Ora la situazione è grave, ma ci siamo fermati in tempo perché non sia del tutto irreparabile».

Maestro deluso

Una grande delusione per il maestro cremonese, classe ‘48, diplomatosi al conservatorio Arrigo Boito di Parma e allievo in direzione d’orchestra del maestro Igor Markevitch. «Abbiamo utilizzato – spiega Arigoni – ogni possibile canale promozionale, coprendo in particolare la città di Trento, ma per quanto riguarda il pubblico cittadino, siamo rimasti sopraffatti dalla miriade di iniziative anche minime, e gratuite, che venivano a coincidere con i nostri concerti e andavano così a disperdere in mille rivoli la partecipazione».

L’Apt Valsugana ha già predisposto il rimborso dei biglietti, per richiedere il quale ci si potrà rivolgere all’Ufficio Turistico di Levico Terme, o per chi avesse acquistato Online tramite VivaTicket, nei punti vendita di Trento Promoevent e alla tabaccheria Floriani di Pergine.

«Tornerò in Trentino – conclude malinconico il maestro – solo per trascorrere le vacanze con la mia famiglia, ma penso che non si potranno proporre mai più altri eventi come quello appena sfumato».













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