CASTEL IVANO. “L’altra metà della musica” è il titolo del ciclo di conferenze promosse dall’associazione culturale Chaminade, che da luglio di quest’anno sta facendo il giro del Trentino e che nei giorni scorsi ha fatto tappa anche alla biblioteca intercomunale “Albano Tomaselli” di Castel Ivano. Compito dell’iniziativa, realizzata grazie al contributo dell’Ufficio Pari Opportunità della Provincia, della Fondazione Caritro e della Regione, è quello di svelare ciò che i libri di storia non raccontano, ossia che le donne, così come gli uomini, hanno composto musica classica fin dall’antichità attraverso i secoli e fino ai giorni nostri.

«Si tratta di un progetto - spiega Giacomo Pasquazzo, assessore alla cultura del Comune di Castel Ivano - a cui la nostra biblioteca ha subito aderito scegliendo la data serata in particolare proprio perché a ridosso della Giornata internazionale per l’eliminazione delle violenze contro le donne: un’iniziativa - prosegue Pasquazzo - con cui intendiamo ricordare l’impegno che il genere femminile ha sempre messo nel corso del tempo per l’evoluzione della nostra società, non solo a livello nazionale ed internazionale, ma anche a livello locale».

«Impegno che purtroppo - aggiunge la relatrice della serata Monique Ciola - quasi mai è stato riconosciuto alle donne, le quali, nella musica classica in particolare, sono sempre state tenute fuori dalla porta». Una prassi consolidata a cui sfortunatamente non si sottrae nemmeno il nostro Trentino. “Su circa mille pezzi eseguiti nelle ultime quattro stagioni concertistiche di diverso genere - spiega Monique Ciola - solo quattro infatti portano i nomi di donne». Un dato che invita a far riflettere e che ci ricorda quanto ci sia ancora da lavorare per garantire pari diritti e pari opportunità tra i sessi.