In lizza per la Conca ci sarà Roberto Martini
TESINO. Quelli che seguiranno saranno due mesi davvero importanti per Roberto Martini, ex assessore al turismo, sport e commercio del Comune di Pieve e storico presidente del Tesino calcio a 5. Oggi...
TESINO. Quelli che seguiranno saranno due mesi davvero importanti per Roberto Martini, ex assessore al turismo, sport e commercio del Comune di Pieve e storico presidente del Tesino calcio a 5. Oggi neopensionato che a discapito dell’età ha deciso di mettersi in gioco accettando una nuova ed intrigante sfida: candidarsi alle prossime elezioni provinciali con il Movimento Autonomisti Popolari. «Un’idea nata dalla proposta di un vecchio e caro amico, Walter Kaswalder, leader del neonato Movimento, ma anche uomo degno di tutta la mia stima e fiducia» – fa sapere Martini.
Molti i progetti che questo inossidabile abitante della Conca sente di poter realizzare, primo fra tutti quello della tanto agognata variante del Tesino. «Un collegamento con la Valsugana necessario – spiega il futuro candidato – sia dal punto di vista logistico che strategico, oltre che incentivo fondamentale per creare nuove realtà imprenditoriali e sviluppare quelle già esistenti». L’idea sarebbe di riprendere il progetto mai andato in porto della vecchia variante per bypassare la scomoda tratta che dalla “Barricata” costringe pendolari e turisti ad attraversare non solo l’abitato di Strigno, ma anche quello di Tomaselli e Bieno per poter giungere in Tesino. «Una proposta, tra l’altro, – aggiunge Martini – che gli Autonomisti Popolari hanno di buon grado accettato di inserire nel programma elettorale come uno dei capisaldi su cui costruire il futuro della Conca». Accanto a questo, il ripristino “effettivo” della guardia medica di Pieve oltre ad un’idea tanto audace quanto originale: dare il via alla costruzione di una cabinovia che colleghi Monte Agaro, sede degli impianti sciistici di risalita, con località “Filjezzi”, situata all’ingresso del centro urbano di Castello Tesino. «Per un turismo sempre più attento ed esigente, è impensabile – spiega Martini – continuare a proporre ben 34 km di strada, tra andata e ritorno, disseminata di curve e tornanti per consentire agli amanti della montagna di trascorrere una giornata sulle piste da sci. Oggigiorno – conclude – le infrastrutture devono necessariamente adeguarsi alle nuove realtà poiché se si vuole guardare al futuro è necessario, prima di tutto, adoperarsi per raggiungerlo». (fa.f.)