Caldonazzo, la moria di api provocata dagli sbalzi termici
Le verifiche della Fem escluderebbero il veleno come causa della morte di diverse api nel Comune di Caldonazzo
CALDONAZZO. Non sarebbe stato il veleno ad uccidere le api a Caldonazzo, ma degli inaspettati quanto repentini sbalzi termici.
Questa la conclusione cui è giunta la Fem che si è occupata del caso assieme al servizio veterinario dell’Azienda sanitaria trentina.
Sono stata fatte delle analisi e delle verifiche che sono state poi illustrate nel corso di una serata (in diretta Facebook) organizzata dal sindaco di Caldonazzo, Elisabetta Wolf. E voluta per capire quello che era successo e che era stato denunciato come un possibile avvelenamento.
Serata molto seguita nella quale Paolo Fontana ha spiegato come, dagli esiti delle analisi, si possa escludere che le api siano morte di avvelenamento.
La causa potrebbe essere legata alle basse temperature del periodo, o meglio a degli improvvisi sbalzi termici.
Nel corso dell’incontro è stato spiegato come a Caldonazzo siano presenti circa 400 arnie,ogni arnia può arrivare a 40.000 api e giornalmente muoiono 1000 api.
“Le arnie sono state tutte controllate e non presentano criticità” ha spiegato il sindaco Wolf che ha più volte ribadito come le api siano un bene comune e ha esplicitato la volontà di proporre anche sul proprio territorio un percorso di sensibilizzazione di buone pratiche. Proporrà poi in Consiglio una delibera affinché Caldonazzo venga riconosciuto amico delle api.
Alla serata informativa hanno partecipato Maurizio Bottura, Marco Facchinelli, Paolo Fontana Aaron Iemma, Claudio Ioriatti, Giovanna Minghetti, Roberto Tezzele ed Elena Belli.