Alpini sull’attenti per due amici speciali 

Castello Tesino, la sezione Ana ha ricordato Remo Sbetta e Irzio Busana con una cerimonia a Valvere


di Fabio Franceschini


CASTELLO TESINO. Si è svolto domenica scorsa a Castello in località “Valvere”, alle pendici di Monte Agaro, il primo “Memorial Remo Sbetta e Irzio Busana”, celebrazione organizzata dal gruppo Ana di Castello alla quale hanno partecipato non solo i Gruppi alpini del Tesino, ma anche il rappresentante di zona Riccardo Molinari.

«Una cerimonia che si è tenuta davanti al cippo eretto nel 1915 dagli alpini del Battaglione Feltre – spiega il presidente del Gruppo di Castello Herbert Santuari – monumento riportato alla luce per la prima volta nel 1975 e risistemato dall’allora presidente del Gruppo alpini, il Cavaliere Marco Busarello».

Dopo l’alzabandiera che si è tenuta nei pressi dei masi di Roberto Sbetta e Luigi Busana, rispettivamente figli di Irzio e Remo, i numerosi intervenuti si sono recati al monumento in località “Valvere” dove è stato allestito l’altare da campo per la funzione religiosa.

«Un’iniziativa per ricordare con affetto e riconoscenza due amici davvero speciali, – ha precisato il presidente Herbert Santuari – paesani che in tutti questi anni sono riusciti a mantenere accessibile e visibile un importante pezzo di storia del Tesino che è nostro dovere, prima come cittadini e poi anche come alpini, conservare in perfetto ordine».

La funzione religiosa ha poi avuto nelle parole pronunciate da don Giorgio Pante durante l’omelia il suo momento più toccante: «Necessario è abbandonare ogni forma di odio e di violenza perché le preghiere recitate qui, in questi luoghi sacri, siano un modo per ricordare tutti i caduti di entrambe le bandiere». Al termine della cerimonia è stata recitata la “preghiera dell’alpino” e poi tutti a degustare il rancio sapientemente preparato e servito dai tanti volontari, alpini e non.

«La nostra volontà – spiega il presidente Santuari – è quella di ripetere in futuro quest’esperienza indimenticabile. Proprio per questo non possiamo non ringraziare tutti gli intervenuti e coloro che si sono prodigati nei giorni precedenti la manifestazione affinché l’evento potesse riuscire nel migliore dei modi: le ragazze del coro parrocchiale, i rappresentanti del Gruppo folkloristico e della Banda musicale, il Servizio trasporto infermi con il sindaco in prima persona, il Soccorso alpino, i Vigili del fuoco, le sorelle Emma e Rosanna Sordo per la loro squisita ospitalità, il maestro Ivan Villanova per l’appassionato accompagnamento con il clarinetto durante l’alzabandiera, oltre a Don Giorgio che con la sua presenza ha reso ancor più speciale un giorno di per sé già eccezionale».













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.