Villa Maria ridotta a rudere in due soli anni di chiusura
La struttura è stata devastata da ladri e vandali. Saccheggiati impianti, corpi illuminanti porte, caloriferi. E quello che non si poteva rubare è stato sfasciato, annullando 100 anni di storia. IL FOTO - REPORTAGE di Matteo Festi
Lenzima. L’effetto è molto simile a quello che si prova girando per un paese terremotato. Camminando dentro Villa Maria si avverte forte una sensazione di vita sospesa, congelata in un attimo che ora si dilata all’infinito. Ma altrettanto opprimente è il senso di fine, di distruzione, di inevitabilità. In qualche modo, di morte.
Sono bastati due anni e mezzo perché in quell’edificio grande come una clinica, appoggiato sulla collina di Lenzima, una sistematica distruzione e spoliazione abbia ridotto spazi in grado di accogliere più di 100 ospiti e 117 dipendenti all’aspetto di un quasi rudere. Pareti, scale e tetto reggono, ma il resto fa impressione. Dai controsoffitti divelti pendono a fasci i cavi scampati alla razzia dei “recuperanti”. Di migliaia di interruttori, non ne resta uno: tutti rimossi e rubati. E si parla di materiali vecchi di 50 anni, di plastiche ormai cotte dal tempo: roba che rifiuterebbe anche un rigattiere. I bagni a tutti i piani sono stati demoliti con furia quasi iconoclasta. Mancano le rubinetterie, ma tutti i sanitari sono stati fatti a pezzi a mazzate. Lo stesso il mobilio, le porte, le finestre. Addirittura qualche brano di pavimento, la parete mobile del teatro. Quello che si poteva rubare - per poco che valesse - è stato rubato. Il resto è lì ma ridotto a forma di maceria.
Villa Maria è stata chiusa il 21 agosto 2017, quando la cooperativa ha lasciato Lenzima per la nuova sede di Volano. Ed ha fatto la storia del paese. Aperta nel 1920 per gli orfani di guerra, durante la seconda guerra mondiale fu bombardata pesantemente, forse scambiata per caserma. Nel 1952 fu completata la ricostruzione e dal 1961, per iniziativa di don Cosseri e della gente del paese, nuovamente ristrutturata, iniziò ad ospitare ragazze disabili. Erano 63 all’inizio, sarebbero arrivate a 100 nel 1991: età media 35 anni. Ci lavoravano 15 suore e 70 dipendenti. Nel 1993 le suore annunciano la decisione di chiudere e nel 1994 subentra la cooperativa Villa Maria.I dipendenti sono 117, più di 100 gli ospiti. Nel 1996 viene aggiunto un teatro, aperto anche al paese. Nel 2017 la decisione di abbandonare la struttura. La proprietà è delle Piccole Suore della Sacra Famiglia. Praticamente, ormai ridotta al valore dei volumi edificabili.