Nomi-Trento: il patto del gusto 

Cantina Grigoletti e salumeria Belli hanno presentato lo “speck al Gonzalier”



NOMI. Alta qualità dei prodotti, rispetto delle tradizioni ma anche voglia di innovazione, professionalità, amore per il territorio... gli ingredienti preziosi non mancano nella novità presentata alla cantina Grigoletti di Nomi che ha trovato (e non da oggi) nella salumeria Belli di Sopramonte di Trento il partner ideale per un nuovo prodotto, vale a dire lo “speck al Gonzalier”. A benedire il patto del gusto c’erano i due sindaci (con i loro vicesindaci) di Nomi e di Trento, vale a dire Rinaldo Maffei ed Alessandro Andreatta che con la loro presenza (tra una battuta ed una puzecchiatura ironica in tono amichevole...) hanno voluto ribadire l’importanza della valorizzazione dei territori attraverso collaborazioni tra le eccellenze della produzioni agroalimentare. Con la famiglai Grigoletti al completo, patron Bruno ha ripercorso la lunga tradizione di famiglia fino ad arrivare «ad una scelta fondamentale, ovvero puntare sulla qualità dei nostri vini e sull’innovazione. Due anni fa con Gilberto Belli ci siamo chiesti: perché non inventare qualcosa di nuovo? Un’idea lanciata davanti a cinquanta persone che l’avevano presa con scetticismo, mentre ora è diventata realtà». Ed ecco quindi la novità, lo “speck al Gonzalier”. «Mio figlio Francesco ha provato a fare diverse prove utilizzando varie tipologie di speck lasciato sulle vinacce del Gonzalier Grigoletti provenienti da maiali più o meno grassi fino ad arrivare ad una selezione ristretta dalla quale poi uscirà il prodotto top». «Questa è innovazione che si fonda su un percorso ricco e articolato delle famiglie Belli e Grigoletti entrambe radicate nella storia, nella trentinità nella tradizione. Incontri come questi - ha sottolineato il sindaco Andreatta - consentono di costruire rapporti profondi fondati sulla generosità, sulla passione e la competenza». Infine al sindaco Maffei la famiglia Grigoletti h a donato la prima maxibottiglia del nuovo vino, il Nomer dedicato al paese di Nomi. (g.r.)













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.