Mori apripista a in Trentino della guerra alla plastica
Consiglio comunale. Approvata una mozione che aderisce al progetto “Comuni plastic free” e impegna la giunta a promuovere l’adesione anche di Provincia e Consorzio dei Comuni
Mori. Il Consiglio comunale di Mori ha impegnato la Giunta Barozzi a farsi promotrice a livello trentino della battaglia contro l’impiego della plastica monouso nelle sedi istituzionali. La proposta era partita dai consiglieri del Movimento 5 Stelle. Durante la discussione della mozione, però, l’assessore all’ecologia Roberto Caliari ha rilanciato perché non solo Mori, ma tutte le istituzioni trentine si diano una regolata sul tema, ispirandosi alla sfida (“Plastic free challenge”) lanciata dal ministro dell’ambiente Sergio Costa.
Un respiro provinciale
I pentastellati hanno accolto di buon grado le modifiche proposte: ne è nato un dispositivo approvato all’unanimità che domanda all’amministrazione moriana di condividere il progetto “Comuni Plastic Free” del Ministero dell’ambiente e di chiedere alla Provincia e al Consorzio dei Comuni di fare altrettanto ed elaborare un progetto per far sì che sia l’intero sistema Trentino ad attuare gli obiettivi posti da“Comuni plastic free”.
«L’Europa – si legge nelle premesse della mozione – produce attualmente 25 milioni di tonnellate di plastica, materiale responsabile dell'85% dell'inquinamento del comparto marino e terrestre. Ogni minuto nel mondo viene acquistato un milione di bottiglie di plastica, di cui solo una minima parte riciclata, perché trattasi di materiale difficile da recuperare (solo il 30 % a livello europeo, il 41% in Italia).
I sacchetti il primo passo
L’Italia è stato il primo Paese in Europa ad approvare la legge contro i sacchetti non compostabili. Il 12 giugno scorso il nuovo ministro dell'ambiente Sergio Costa ha lanciato una sfida (la cosiddetta “Plastic free challenge”) per liberare le istituzioni dalla plastica. Inoltre ha proposto di vietare le confezioni di plastica negli edifici pubblici, affermando che è necessario liberarsi del monouso e dell'usa e getta anche attraverso la promozione di una cultura ambientale, a partire dalle scuole primarie e secondarie (per esempio con stoviglie compostabili nelle mense)». Obiettivi ora condivisi anche da Mori.