Acqua, Volano chiede aiuto al Consorzio
Il nuovo pozzo al Fosch non ha dato i risultati sperati: il Comune riattiva la convenzione coi contadini
VOLANO. Il nuovo pozzo dell’acquedotto non basta, il Comune riattiva la convenzione con il Consorzio irriguo, per tutelarsi in caso di emergenze idriche. Nei giorni scorsi la giunta ha approvato uno schema di convenzione con il Consorzio di miglioramento fondiario Praolini e Bagolè, che consentirà al Comune di accedere all’acqua del pozzo dei Maseroni, in caso l’acquedotto comunale vada in sofferenza. Si tratta di un provvedimento di tutela, in caso si verificassero delle emergenze, ma che certifica un fatto: il pozzo nuovo, realizzato in località Fosch, non basta. Il fatto viene esplicitato anche in delibera: “i risultati attesi da tale nuova fonte di approvigionamento non sono purtroppo all’altezza delle previsioni”. I dati vengono dalla stessa Novareti, che in base ai dati, lo scorso ottobre, ha suggerito essa stessa al Comune di correre ai ripari. Ci si trovava in una situazione di siccità, la falda sotterranea era calata a causa della mancanza di piogge. Una delle possibilità suggerite sarebbe stata la ricerca di un altro pozzo in fondovalle, il Comune ha comunque scelto - in accordo con l’ufficio risorse idriche della Provincia - di chiedere aiuto al Consorzio irriguo, e riattivare la possibilità di uso temporaneo in caso di siccità. La prima convenzione di questo tipo risale al 2013, quando Volano dovette chiudere il “Pozzol”, dove erano state trovate tracce di benzina. Si decise di a costruire un nuovo pozzo a servizio dell’acquedotto, nella speranza di rimpiazzare il pozzo perduto; durante i lavori tuttavia, a causa di una fessurazione, venne chiuso un degli altri due rimasti. Novareti ha poi certificato, lo scorso autunno, che il “Fosch” non ha dato i risultati auspicati. Quindi, si ritorna sul pozzo dei contadini: in caso di necessità, il Comune potrà attingervi dalle 15 alle 6 di mattina (o durante l’intera giornata tra ottobre e marzo, quando i contadini non lo usano). «Abbiamo fatto questa scelta per tutelarci nel caso si verificassero periodi di particolare siccità - spiega la sindaca Alessandra Furlini - sono passaggi che abbiamo condiviso con gli uffici provinciali e il Consorzio». La soluzione definitiva, ribadisce la sindaca, sarebbe l’acquedotto di valle Trento - Rovereto, progetto accantonato alcuni anni fa e per il quale Volano aveva fatto diversi appelli. Sinora però poco si è mosso. «Stiamo cercando un protocollo condiviso con gli altri Comuni, il problema maggiore sono i costi dell’opera, e capire l’impegno che è disposta a prendersi la Provincia. Piuttosto che spendere altro denaro in un nuovo pozzo, con costi che ricadrebbero sulle bollette, ci vorrebbe una soluzione definitiva. Ne trarrebbe giovamento anche Rovereto: se avesse problemi Spino, la città sarebbe senz’acqua». (m.s.)