Ucraina, mozione di tutti i consiglieri provinciali trentini per promuovere il dialogo e accogliere profughi in fuga
Nel testo il richiamo all’articolo 11 della Costituzione e alla vocazione all’accoglienza del nostro territorio
LE REAZIONI TRENTINE: Dai sindacati alla politica: unanima la condanna
TRENTO. “Nella consapevolezza del dovere di ognuno di partecipare ad una solidarietà concreta ed immediata, abbiamo sottoscritto una proposta di mozione unitaria, per la prossima seduta del Consiglio provinciale, affinché la Provincia sia impegnata non solo a sollecitare il Governo italiano a promuovere il ritorno al dialogo diplomatico, ma anche a promuovere essa stessa strumenti di assistenza, aiuto e protezione alle persone in fuga dalla guerra, anche interagendo con la comunità ucraina presente sul nostro territorio”
La nota è firmata dai consiglieri e dalle consigliere provinciali trentini che hanno predisposto anche il testo della mozione depositata oggi, 24 febbraio.
"L’improvvisa esplosione delle tensioni fra la Russia e l’Ucraina, sfociata nell’intervento militare russo che sta immediatamente gravando sulle spalle delle popolazioni inermi, chiama all’assunzione di responsabilità anche i singoli territori e soprattutto quelli, come il Trentino, dove la vocazione all’accoglienza, al dialogo ed all’incontro è parte stessa dell’identità collettiva.
Davanti all’avanzata delle armi, come sempre le vittime prime sono i cittadini ed i settori più fragili delle singole comunità. Di fronte ai molti cittadini in fuga deve dispiegarsi quella solidarietà concreta ed immediata che già abbiamo sperimentato in altre circostanze belliche, come quelle siriane ed afghane, anche attraverso strumenti di intervento come i cosiddetti “corridoi umanitari” o altre forme di assistenza, collaborazione ed aiuto, testimoniando così una vicinanza concreta anche ai molti cittadini ucraini, fa i quali molte donne che vivono e lavorano sul nostro territorio.
In ossequio al disposto dell’articolo 11 della Carta Costituzionale, il quale afferma che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alle libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizioni di parità con gli altri Stati alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”, è piena e convinta la condanna delle istituzioni autonomistiche, consapevoli che il Trentino non può esimersi dal dovere morale che la sua stessa storia, fatta di condivisione e solidarietà, gli impone, nel ricordo non appannato di quando anche queste nostre valli furono attraversate dalla tragedia della guerra, obbligando i cittadini di allora al dolore dell’esilio ed alla precarietà della vita del profugo.
Tutto ciò premesso, il Consiglio provinciale impegna la Giunta a: sollecitare il Governo italiano a dispiegare ogni risorsa per un superamento del conflitto armato e per la ripresa del dialogo diplomatico, unico strumento adatto a contemperare i diversi interessi e a promuovere il civile confronto; attivare tutti gli strumenti possibili per garantire assistenza ed aiuto ai profughi ucraini costretti a fuggire davanti all’avanzata russa, anche in collaborazione con le realtà associative trentine e ucraine presenti sul nostro territorio; partecipare, laddove possibile, a tutte le più vaste azioni di solidarietà nazionale ed internazionale, in favore di tutte le vittime di questa incredibile violenza che lacera il cuore stesso dell’Europa".