MONTAGNA

Turismo, Michil Costa: bisogna avere il coraggio di scelte radicali

Per l'albergatore di Corvara i flussi turistici vanno gestiti 



BOLZANO. «Questa corsa alla montagna fa malissimo ai veri amanti della montagna che si disaffezionano per via dei problemi della mobilità, dell'inquinamento acustico. Con questo chaos della montagna non resta più nulla». A dirlo è l'imprenditore e albergatore Michil Costa di Corvara in Val Badia, commentando la situazione del grande afflusso di turisti nella sua valle e in quelle limitrofi.

Per Costa il chaos che si è venuto a creare nella zona dolomitica, dove l'afflusso di turisti ha superato ogni aspettativa è «un'anticipazione di quello che succederà nel 2024. Perchè alla fine di questa crisi che durerà perlopiù un anno e mezzo - stima Costa - si cercherà di attrarre nuovi mercati, quello cinese e quello indiano, per esempio, e arriveranno nuovi flussi di turisti. Pertanto se non ci adoperiamo ora, con la gestione di questi flussi, chiudendo i passi dolomitici, mettendo fine al lievitare di nuovi alberghi grazie ad una legge urbanistica che ponga dei veti, non riusciremo a venirne fuori», dice Costa. «Questa cosa non fa bene a noi autoctoni, qui lo sviluppo economico ha superato quello culturale, mentre noi dovremmo dare una direzione a questo sviluppo, prendere delle decisioni, avere il coraggio di scelte radicali», così Costa. 













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