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Vitalizi, partono le lettere per le restituzioni

Riunione in Regione per spedire le lettere a chi ha già incassato. Pahl (ex consiglieri): "Aiuteremo chi ricorre"



TRENTO. Vitalizi, inizia la fase delle restituzioni con gli avvisi a consiglieri ed ex consiglieri. Dopo le trattative infinite, la notte della approvazione con compromessi, i due disegni di legge regionale di riforma dei vitalizi sono operativi. Il testo è stato pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione e oggi a Trento si riunirà l’ufficio di presidenza del consiglio regionale. «Dobbiamo elaborare, insieme agli uffici, i decreti che verranno inviati a ogni interessato», anticipa il presidente Diego Moltrer, che ribadisce: «Ci sono state molte polemiche, ma grazie a questa riforma il consiglio regionale recupererà 46 milioni di euro lordi, tra restituzione degli anticipi, tagli alle reversibilità e riduzione delle indennità della giunta regionale e dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale». Con i decreti, che metteranno nero su bianco le cifre da restituire, potranno partire gli annunciati ricorsi. «Forniremo assistenza tecnica ai colleghi che vorranno agire contro il provvedimento», sottolinea Franz Pahl, presidente della associazione degli ex consiglieri, «non so prevedere quanti saranno alla fine i ricorsi e per privacy non diffonderemo i nomi. Io ci sarò, come annunciato».

Moltrer riassume i passi più importanti che verranno avviati nelle prossime settimane. Gli ex consiglieri già titolari di vitalizio che dopo la riforma del 2012 avevano accettato l’attualizzazione dell’assegno mensile, potranno decidere di tornare al vitalizio «pieno» precedente al 2012, quello da 4-5000 euro netti al mese in base alle legislature effettuate. In quel caso scatterà una riduzione del 20% del vitalizio e dovranno restituire gli anticipi ricevuti per la attualizzazione, sia il denaro liquido, che le quote di fondo family (con atto notarile andranno intestate al consiglio regionale).

Chi deciderà invece di confermare la attualizzazione, ricorda Moltrer, «si vedrà ricalcolata la cifra in base ai nuovi parametri adottati (aspettativa di vita e tasso di sconto). La differenza andrà restituita». Chi dimostrerà di non poter restituire gli anticipi in denaro liquido, perché già spesi, si vedrà decurtare la cifra dai fondi family. Trattamento diverso riguarda chi non percepisce ancora il vitalizio. «Gli anticipi andranno restituiti integralmente», ricorda Moltrer in attesa di calcolare l’attualizzazione al raggiungimento dell’età della pensione. E chi ha già speso il denaro liquido? «Si tratterà di due o tre casi», ridimensiona Moltrer. Il dovuto verrà rateizzato. Se si tratta di consiglieri in carica, la cifra potrà essere scalata dalla indennità. Nel caso di ex consiglieri, il debito verrà recuperato a rate quando percepiranno il vitalizio.













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