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Vitalizi, in arrivo 50 ricorsi. E la Corte dei conti indaga

Pronta l’offensiva degli ex. Finora recuperati 19,3 milioni. I giudici contabili chiedono al consiglio di avere l’aggiornamento delle restituzioni


di Chiara Bert


TRENTO. È un ex consigliere regionale e senatore Svp, Alois Kofler, il primo ad aver presentato un ricorso (al Tar) contro la legge sui vitalizi approvata lo scorso luglio dal consiglio regionale, legge che ha «rivisto» le attualizzazioni del 2012 chiedendo agli ex consiglieri di restituire una media del 30% di quanto ottenuto come anticipo dei vitalizi (e la restituzione totale a quei consiglieri che non hanno ancora diritto al vitalizio).

Ma al di là di Kofler, il primo arrivato, stando a quanto preannunciato a livello informale sarebbero una cinquantina (su 127 totali) gli ex consiglieri pronti a depositare ricorsi. C’è chi, come Kofler, farà ricorso al Tar, contestando il ricalcolo dell’attualizzazione effettuato con la nuova legge, che ha appunto ridotto - introducendo nuovi tassi di sconti applicati all’aspettativa di vita - l’entità degli anticipi. E chi - si stima siano la maggior parte - presenterà ricorso al giudice ordinario, contestando il venir meno della Regione al patto sottoscritto nel 2012 (quando presidente era Rosa Zelger Thaler) che prevedeva appunto l’anticipo di una parte del futuro vitalizio.

«Il consiglio regionale - spiega il presidente Diego Moltrer - si è naturalmente già costituito per resistere al ricorso di Kofler». E lo stesso farà con tutti quelli che arriveranno. Sulla richiesta di sospensiva di Kofler i giudici amministrativi dovrebbero pronunciarsi a inizio dicembre: in attesa del giudizio di merito potranno ordinare la restituzione alla Regione di parte dell’anticipo (53 mila euro) e di parte della quota del Fondo Family (77 mila euro) oppure lasciare l’intera somma nelle tasche di Kofler.

A due mesi dalla partenza delle prime richieste di restituzione, sono 55 i consiglieri regionali che hanno dato risposta e 19.340.000 gli euro recuperati dal consiglio regionale, di cui circa 2.850.000 euro versati in contanti sul conto di Tesoreria del consiglio e 2.100.000 euro di quote del Fondo Family messe a disposizione da parte degli ex consiglieri, nonché 14.390.000 euro di quote del Fondo dei consiglieri che non hanno maturato i requisiti (è il caso, per esempio, dell’ex assessora Pd Marta Dalmaso e dell’assessore Upt in carica Mauro Gilmozzi).

Nei giorni scorsi la Corte dei Conti ha notificato al consiglio regionale, attraverso il Nucleo di Polizia Tributaria, di avere in corso un’attività di polizia erariale volta ad accertare eventuali fattispecie di danno erariale ed ha richiesto le consulenze affidate dal consiglio regionale per la definizione dei parametri di calcolo dei vitalizi. Oltre alle consulenze, la Corte dei Conti ha chiesto copia dei decreti attuativi della legge 4 dell’11 luglio 2014 e di riliquidazione delle spettanze dovute ad ogni singolo consigliere e la situazione relativa allo stato dei recuperi dei maggiori importi corrisposti. La richiesta prevede inoltre un aggiornamento sullo stato delle restituzioni da fornire ogni 15 giorni al nucleo di polizia tributaria. «Noi siamo certi di aver agito nel modo più corretto e rispettoso, non solo della legge, ma soprattutto dei cittadini - spiega Moltrer - al di là della questione puramente giuridica, sulla quale per altro esiste un’inchiesta della magistratura che approfondirà l’esistenza o meno di un reato in riferimento all’applicazione della legge 6/2012, esiste un dovere morale che, soprattutto in momenti economici difficili come quello che ancora stiamo vivendo, non va mai dimenticato».













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