TRENTO. Con l’annunciata chiusura a fine mese di radio Trentino inBlu, emittente della Diocesi, ci sarà anche una svolta storica per il settimanale Vita Trentina. Quest’ultimo infatti dal prossimo lunedì 23 luglio lascia la sede storica di via San Giovanni Bosco, che condivideva con la radio e tante altre realtà diocesane, come l’Ufficio comunicazioni sociali, l’Aiart (Associazione italiana telespettatori), l’Ucai (Unione cattolica artisti italiani), l’Ucsi (Unione cattolica stampa italian), Strenna Trentina, l’Unione diocesana sacristi, l’Ufficio diaconi Comunità San Sisinio.

La redazione del settimanale si trasferisce al Vigilianum di via Endrici n. 14, sede della Biblioteca e dell’Archivio della Diocesi, inaugurato l’8 dicembre 2015. La redazione troverà spazio ai lati dell’ampia sala conferenze e diventerà così parte integrante del polo culturale messo a disposizione della comunità.

Radio Trentino inBlu, che aderiva al circuito cattolico nazionale inBlu, la cui chiusura è stata giustificata con una perdita economica di 400 mila euro all’anno portando il «buco» di tre milioni di euro, perde così tre redattrici Michela Grazzi, Antonella Carlin e Sara Marcolla. L’annuncio era arrivato il 9 aprile e da parte del sindacato giornalisti c’era stata una trattativa per salvare i posti di lavoro, con un risvolto tanto più doloroso in questo si tratta di redattrici donne che si trovano a dover affrontare la ricerca di un posto di lavoro in un fase molto difficile del mercato. Per un certo periodo si era profilata la possibilità di percorrere la strada dei contratti di solidarietà. Ma, alla fine, si è arrivati alla decisione di tagliare tre posti di lavoro, tutti e tre appartenenti a donne, due assunte a tempo indeterminato e una collaboratrice storica da tanti anni.