Violenza sulle donne, due vittime al giorno
Solo nel 2014 le denunce sono state più di 600. A colpire nella maggioranza dei casi è l’ex partner. Ed è italiano
TRENTO. Sono state 608 le denunce per violenza contro le donne per reati che nel 54% dei casi sono maturati nella cerchia famigliare con le denunce verso ex partner in aumento. Ma il dato (riferito al 2014) che deve far riflettere maggiormente è che nella fascia dai 20 ai 64 anni, si registra una denuncia ogni 69 donne. Col 2014 si è concluso il primo quadriennio di analisi dei dati raccolti fino al 2103 solo dai carabinieri e dalla polizia, ma implementati nell'ultimo biennio dalle denunce arrivate nelle procure di Trento e Rovereto e alle Polizie Locali. Cristiano Vezzoni ricercatore a Sociologia che ha curato l'analisi, ha indicato in 542 le denunce raccolte dai carabinieri (83%) e dalla polizia (17%) ed a questo dato sono da aggiungersi le 66 presentate nelle due procure o presso le sedi di polizia locale. «È molto importante poter avere un quadriennio di osservazione – ha rimarcato Vezzoli – perché possiamo già avere dei dati indicativi anche per modificare gli interventi di supporto. Emerge, ad esempio, come permanga ancora una situazione sommersa che certamente porterebbe a numeri del tutto diversi. Analizzando le denunce presentate si hanno due dati: uno è che sono in incremento i reati commessi dagli ex partner e che la percentuale maggiore è ascrivibile a cittadini italiani». Esaminando le statistiche relative alla relazione esistente tra vittima e autore, ci si trova di fronte ad un quadro nel quale le uniche percentuali in diminuzione (-1%) sono quelle relative al conoscente generico e al collega o datore di lavoro.
Diminuiscono le denunce contro ignoti: dal 18% del 2013 al 13%. Stabili (17%) i casi violenza da parte del partner; mentre aumentano quelle da parte dell'ex partner (dal 22 al 26%), di altro famigliare (+1%) e quello relativo ad una persona sconosciuta alla vittima (dal 10 al 14%). Per quanto riguarda la territorialità della denuncia, nel quadriennio mettendo in relazione la fascia d'età (20 – 64 anni) ed il luogo della presunta violenza a Trento spetta il 37%, seguito da Riva col 18, quindi Rovereto 16, Borgo Valsugana 10, quindi Cavalese con 9 e Cles con 8. Parametrando lo stesso dato con la popolazione femminile, Cavalese supera Trento e Riva. Per quanto riguarda i reati contestati minacce ed ingiurie sono al 29%, lesioni dolose al 22, maltrattamenti in famiglia al 12, atti persecutori e molestie all'11, la violenza sessuale incide per il 6% ed altri reati gravi come l'omicidio, la riduzione in schiavitù o il sequestro di persona sono all'1%.
Il quadro generale delle denunce indica un 66% con un solo reato contestato, il 24 con due ed il 10 con tre o più reati. Se da una parte si ha la consapevolezza di una situazione sommersa, dall'altra l'incremento dei provvedimento d'ammonimento potrebbe far pensare ad un segnale di emersione, seppur ancora abbastanza timido. Infatti se all'inizio del quadriennio d'osservazione erano stati solo 12 i provvedimenti, l'anno scorso sono stati 137 di cui 21 per atti persecutori e 116 per procedimenti d'ufficio per violenza domestica. Solo l'anno precedente e erano stati registrati 32 e 24 nel 2012. Nel complesso, pur in presenza di una situazione che resta preoccupante ci sono degli indici che inducono a pensare che ci sia un maggiore coraggio nel reagire a odiosi reati che prima rimanevano chiusi tra le mure domestiche.
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